Persone “indesiderate”: Terna abbandona il tavolo
VENEZIA. Terna lascia il tavolo, salta il confronto con la Regione e i Comuni. Ieri mattina a Venezia si sarebbe dovuto parlare del progetto di razionalizzazione degli elettrodotti in Valbelluna. La Regione aveva invitato a partecipare Terna e i Comuni interessati dall'intervento. Due, Longarone e Limana, hanno delegato a rappresentarli persone che non fanno parte dell'amministrazione e Terna non ne ha accettato la presenza.
Il sindaco di Longarone aveva firmato una delega per Gianni Pastella, il portavoce dei comitati civici che da tre anni chiedono di rifare il progetto, oltre che per il vicesindaco Sonia Salvador. Il sindaco di Limana, invece, aveva mandato a Venezia per conto dell'amministrazione l'assessore Alex Segat e Giovanni Campeol, il tecnico cui il Comune si è affidato per predisporre le osservazioni.
Per la Regione e per i Comuni la presenza di Pastella e Campeol non sarebbe stata ostativa allo svolgimento del confronto. Terna invece si è appellata al rispetto delle procedure e ha lasciato il tavolo.
«Ogni Comune può farsi rappresentare da chi meglio crede», spiega il sindaco di Belluno Jacopo Massaro, a Venezia con il consigliere Simonetta Buttignon e due tecnici comunali. «Noi non chiediamo a Terna i nomi delle persone che manda alle riunioni. La percezione soggettiva che abbiamo avuto in molti è che Terna non avesse intenzione di partecipare alla riunione: ha eccepito aspetti formali, trattando di cose interne ai Comuni, per non sedersi al tavolo di confronto».
Anche per Ponte nelle Alpi la presenza dei due “esterni” non avrebbe creato problemi. L'assessore Ezio Orzes non nasconde una certa sorpresa per il titolo di tecnico assegnato a Pastella, ma spiega: «Le amministrazioni possono presentarsi agli incontri come ritengono e farsi rappresentare dalle persone che ritengono opportune. Noi eravamo d'accordo che l'incontro si facesse». La posizione del Comune di Ponte, del resto, è chiara da sempre, e l’assessore l’avrebbe ribadita ieri mattina.
Quando Terna ha lasciato la sala, l'incontro è stato sospeso, ma pare che la Regione ne convocherà un altro. «Più occasioni di confronto ci sono e meglio è», conclude Massaro. «Per noi sono un'occasione per rendere evidenti le motivazioni dei cittadini di Belluno. Forse Terna si è sottratta al confronto proprio perché si sarebbe affrontato un progetto che per noi non va bene».
«Probabilmente Terna vuole i confronti solo con chi non pone problemi, dimostrando così debolezza nel confronto», spiega Gianni Pastella, «poiché autore di un progetto ormai obsoleto e dopo otto anni ancora pieno di criticità e senza soluzioni. Se nel 2012 si fosse riprogettato come da noi richiesto l'intervento, ora l'opera sarebbe in fase avanzata, con la condivisione di tutti quelli che da anni aspettano soluzioni. Noi il progetto lo vogliamo, ne abbiamo necessità in Val Belluna, ma fatto bene, con le alternative che Terna possiede e che conosce benissimo. Noi bellunesi non vogliamo essere cittadini di serie B».
«Se la task force di un colosso come Terna si piega davanti alla mia presenza, forse qualche domanda bisognerebbe porsela», conclude Pastella, con un appello all’ad della società Del Fante: «Terna sistemi le reti elettriche, che nella nostra provincia sono vecchie e bisognose di un intervento, si faccia anche al più presto il collegamento 500 kV Italia-Austria, ma con un progetto degno del nome di Terna».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi