Pesanti insulti razzisti a un giocatore del Longarone

La società: «Ouka Traorè era molto turbato e avvilito al termine della gara alcuni dirigenti ci hanno chiesto scusa»



Ancora un episodio che nulla ha a che vedere col calcio giocato e, più in generale, con lo sport. O, perlomeno, che nulla dovrebbe avere a che vedere.

È accaduto venerdì sera, durante una partita di calcio a cinque, che un calciatore di colore in forza al Longarone calcio a 5, Ouka Traoré, sia stato insultato dagli spalti con offese di stampo razziale.

Lo riferiscono i dirigenti longaronesi che hanno assistito all’incontro e che, ieri pomeriggio, con una nota ufficiale pubblicata anche su Facebook, hanno voluto dare notizia di ciò che è accaduto durante il secondo tempo della sfida.

«A mente fredda e con la sconfitta subita giustamente sul campo senza attenuanti né scusanti – scrive in una nota il presidente Francesco Moretto – la società vuole stringersi intorno al proprio giocatore Traore Ouka per il pesante insulto razzista patito al decimo del secondo tempo dalle tribune, da un non precisato gruppo, che lo ha costretto in panchina perché molto turbato e avvilito. Sei una grande persona e non devi ascoltare queste cose. Ringraziamo i giocatori e i responsabili della società avversaria, che hanno condannato il gesto, per le pronte scuse».

Lo stesso numero uno della società di Longarone, Moretto, riavvolge il nastro e racconta ciò che è successo.

«L’episodio è nato da un presunto fallo che il nostro giocatore Traoré avrebbe commesso: gli avversari hanno reclamato un calcio di rigore che non c’era. Dagli spalti sono volate per due volte frasi razziste che preferisco non ripetere. Il ragazzo è di colore e gli insulti erano chiaramente discriminatori. Nella bolgia del tifo, l’arbitro non ha sentito nulla. Il giocatore si è girato verso di noi, con una faccia allibita, e lo abbiamo richiamato in panchina».

La società longaronese ha deciso, tuttavia, di non dar seguito alla vicenda. «Al termine della partita – precisa Moretto – alcuni dirigenti ci hanno chiesto scusa. Non vogliamo generare ulteriori polemiche, ma ci tenevamo ad informare i nostri tifosi, e tutti coloro che seguono questa squadra, di quanto è accaduto ad opera di un gruppetto di tifosi avversari».

L’episodio ha generato comunque un certo malumore in casa Longarone, dove mai si era assistito ad un atteggiamento del genere da parte di una tifoseria avversaria. Lo stesso presidente gialloblù è allibito. «Sono cinque anni che ho questa squadra in mano – spiega Moretto, che segue ogni partita dalla panchina per vivere il match a contatto con i suoi giocatori – e non mi era mai accaduta una cosa del genere. Cose come questa sono indecenti, nello sport come nella vita. Ma almeno abbiamo ricevuto le scuse degli avversari, per cui la chiudiamo qua. Il giocatore ha dimostrato di essere superiore a queste bassezze». —


 

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