Pian Falcina rivive e il Parco investe

Sospirolo. Taglio del nastro per l’area ricreativa gestita da Consorzio InDolomiti. L’ente spenderà in elettrificazione e opere

SOSPIROLO. Ritorna a “vivere” l’area ricreativa di Pian Falcina in Valle del Mis; intanto il Parco conferma ulteriori investimenti, dall’elettrificazione alla sentieristica, che miglioreranno la ricettività turistica della zona.

Ieri l’inaugurazione ufficiale della nuova gestione in carico al Consorzio InDolomiti (lo stesso a capo dell’ostello Altanon), neo vincitore del bando del Parco. «Ci inseriamo in questo luogo umilmente, con serietà e consapevoli della storia di chi lo ha custodito prima di noi», ha spiegato Emiliano Oddone del Consorzio, presentando il suo gruppo di collaboratori, tra cui i rappresentanti della Cooperativa Mazarol. «Tra i progetti ci sarà la formazione permanente di operatori e visitatori. Garantiremo una frequentazione attenta, sostenibile e responsabile di questi luoghi patrimonio Unesco».

Poi il lato economico della faccenda: «È importante fare impresa perciò cureremo l’apertura delle strutture, la gestione del punto ristoro con prodotti locali, puntando a incentivare l’ecoturismo ormai in crescita esponenziale».

Già attive le strutture ricettive, dai bungalow con 24 posti letti alle piazzole per i camper. «Poi l’animazione, di intrattenimento e culturale, con attenzione alla didattica ambientale rivolta a scuole e famiglie. Importante anche la manutenzione ordinaria dell’area e il marketing, con l’ambizione di coinvolgere territori confinanti come Agordino, Trentino e non solo».

Augurando buona fortuna al gruppo, il consigliere del Parco Orlando Dal Farra si sbilancia sui prossimi investimenti: «Qui c’è bisogno di manutenzione su strutture e sentieri perciò stiamo cercando di essere meno ministeriali e più legati al territorio. Sono già previsti 300 mila euro per l’elettrificazione, per ora assente, mentre 120 mila euro sono dedicati alla sentieristica. Una cifra importante, sui 100 mila euro, sarà destinata alla rimessa a nuovo della struttura ora inagibile (il centro visitatori, ndr) purtroppo progettata più per passione architettonica che per la sua fruibilità, questo una volta verificate le responsabilità effettive». Altre idee: «La scommessa per evitare i periodi di secca del lago, con prelievi ingiustificati, partita che si può risolvere solo a livello parlamentare, tramite Regione, Provincia e Comuni e dialogando coi Consorzi», spiega Dal Farra. «Ancora stiamo lavorando per trovare incentivi per il recupero delle strutture abbandonate delle Gene, dove vincoli eccessivi hanno bloccato interventi necessari». Coinvolti dal Consorzio, hanno garantito pieno appoggio anche il sindaco di Sospirolo Mario De Bon e quello di Sagron-Mis Luca Gadenz, il Corpo forestale, la Pro loco “Monti del Sole” (con alle spalle trent’anni di conduzione dell’area), la Fondazione Dolomiti Unesco.

Federico Brancaleone

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi