Pian Longhi, aprono bar e pista di fondo con “Nevegal Go”
BELLUNO. A Pian Longhi aprono da domani il bar e la pista di fondo. Alla gestione ci sarà il gruppo Nevegàl Go.
«Fortunatamente ha nevicato e l’associazione, insieme a Daniele D’Incal, ha provveduto a battere la pista, preparando un anello di un paio di chilometri», spiega Marta Viel, vice presidente dell’Unione montana Belluno-Ponte nelle Alpi. «Al momento la pista sarà aperta solo per la tecnica libera. Se ci saranno ulteriori nevicate si potrà allungare l’anello e renderlo disponibile anche per la tecnica classica, con il binario. A offrire la propria collaborazione c’è anche il Gs Castionese».
Nevegàl Go garantirà l’apertura tutti i fine settimana, valutando poi se potranno esserci le condizioni per ampliare l’usufruibilità degli spazi anche nei giorni feriali. «L’ultimo bando per l’affidamento della struttura, che scadeva a novembre dello scorso anno, è andato deserto», ricorda la Viel, «e quindi Pian Longhi in questi mesi è rimasto senza gestore. Stiamo ora predisponendo un altro bando. L’affitto per un anno intero sarà ancora, come già nel bando precedente, volutamente basso. In queste settimane qualcuno si era fatto avanti, quindi speriamo che possano esserci notizie positive.
L’obiettivo, ovviamente, è trovare un soggetto che riesca a occuparsi di tutto il complesso: della parte ristorazione come di quella sportiva». L’idea dell’Unione montana è di aprire il prossimo bando anche ad associazioni e privati.
«Intanto siamo contenti che Nevegàl Go abbia dato la propria disponibilità», prosegue la Viel. «Disponibilità già assicurata tempo fa, ma poi la mancanza di precipitazioni nevose aveva un po’ bloccato il tutto. Ora finalmente c’è la neve e speriamo ne faccia ancora».
D’Incal, con il Gs Castionese, era stato a Pian Longhi già la scorsa estate, nei mesi di agosto e di settembre, occupandosi sia delle strutture sportive, ma anche tenendo aperto bar e ristorante. «Tutta l’area merita davvero di essere valorizzata», ribadisce la vice presidente dell’Unione montana, «e la scommessa dei futuri gestori sarà quello di riuscire a coniugare le diverse potenzialità della struttura».
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