«Pianifichiamo insieme gli interventi»

I due presidenti hanno discusso di viabilità, referendum, deleghe. «Sulla difesa del suolo dobbiamo lavorare uniti»
Il consiglio regionale visita il cimitero di Fortogna
Il consiglio regionale visita il cimitero di Fortogna
BELLUNO. Dialogare, cercare insieme soluzioni, pianificare. La Provincia ritrova un rapporto con la Regione. Il presidente Padrin aveva inserito anche nel suo programma la necessità di rinsaldare il legame con Venezia, e l’incontro che ha avuto con il governatore Zaia mercoledì va in questa direzione. Un vertice istituzionale che lo stesso Padrin definisce «proficuo». L’ottica di lavoro è infatti quella della collaborazione fra i due enti: «È fondamentale, a mio avviso, creare un rapporto con la Regione: è il primo interlocutore che abbiamo», spiega Padrin. «Dopo aver incontrato il presidente Zaia vedrò anche l’assessore Bottacin, con il quale intendo lavorare sulla pianificazione degli interventi per il dissesto idrogeologico».


È stato uno dei temi di confronto anche con Zaia. «Sono state poste le basi per una collaborazione proficua rispetto all’utilizzo dei fondi del demanio idrico, in modo da avviare una programmazione condivisa degli interventi da realizzare per quanto riguarda la difesa del suolo», continua Padrin. «Anche su questo fronte credo sia fondamentale parlarsi: il nostro territorio è fragile, interventi ne servono molti. Pianifichiamoli insieme».


I due presidenti hanno discusso anche di viabilità e del futuro di Veneto Strade, da cui dipende la manutenzione delle strade provinciali bellunesi; della legge regionale 25/2014 e del passaggio di deleghe tra Regione e Provincia, come disposto dalla legge Delrio. «È stata ribadita la richiesta da parte della Provincia di Belluno di mantenere in capo all’ente la funzione relativa a caccia e pesca» continua Padrin. La Regione se l’è ripresa pochi mesi fa, non senza polemiche da parte bellunese. «Su questo saremo molto decisi. Lo Statuto veneto parla chiaro, quella competenza deve rimanere alla Provincia».


Non poteva mancare un ampio spazio dedicato al tema del doppio referendum del 22 ottobre. «Si tratta di un grande atto di democrazia», sostiene Padrin. «L’invito a tutti i bellunesi è di andare a votare. L’appuntamento del 22 ottobre deve essere un segnale forte che Belluno e i bellunesi ci sono e si sentono veneti. Il referendum bellunese non ha nessun significato secessionista, semmai serve a rivendicare le specificità che le leggi già oggi contengono. Per questo ritengo doveroso portare avanti questa battaglia a sostegno del nostro grido di allarme, rendendoci conto che Belluno è la prima fra tutte le Province d’Italia ad avanzare un referendum in questi termini. A sostegno dell’autonomia della nostra Regione anche le altre nostre province avrebbero potuto fare altrettanto».


Nel corso dell’incontro istituzionale i due presidenti hanno parlato anche di Cortina 2021, ribadendo l’importanza dell’evento mondiale per Belluno e l’impegno della Regione nei confronti di un appuntamento che darà lustro a tutto il territorio veneto.


Non è mancato un passaggio sulla questione di Sappada: «Tema spinoso», ammette Padrin, «ma che non può non essere affrontato, dato che rischia di rappresentare un pericoloso precedente».


«L’incontro si è svolto in un clima di collaborazione proficuo» conclude il presidente di Palazzo Piloni. «Questo approccio con la Regione Veneto è essenziale per la nostra Provincia».


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi