Piano Casa a Cortina, via libera ai residenti

Potranno fare degli ampliamenti solo coloro che vivono nella conca almeno per 270 giorni all’anno

CORTINA. Ampliamenti solo per le prime case; e, per il resto, rigettare il Piano casa regionale. E' questa la proposta di delibera che martedì in consiglio comunale verrà messa ai voti.

Lunedì sera, durante la commissione pre consiliare, il vice sindaco ( con delega all'Urbanistica e all'edilizia), Stefano Verocai ha illustrato nel dettaglio la proposta della maggioranza. L'Amministrazione intende dire un secco no agli ampliamenti delle seconde case, no all'aumento di volumi per attività ricettive, no agli ampliamenti per gli edifici artigianali e produttivi e no agli ampliamenti per gli edifici commerciali.

Si accetta invece il Piano relativamente a ciò che concerne le prime case, ma il Comune mette delle condizioni.

Il proponente deve essere residente almeno dal 9 luglio 2011, data di entrata in vigore della legge. Saranno considerati residenti le persone fisiche che garantiranno una permanenza a Cortina per almeno 270 giorni annui.

E' fatto divieto di realizzare l'ampliamento in corpi separati (come baracche) e di produrre nuove unità abitative.

Il proponente si deve inoltre impegnare a mantenere per l’immobile una destinazione di prima casa per 20 anni, e gli ampliamenti saranno soggetti all'adeguamento degli standard urbanistici vigenti in tema di fognature e acquedotti.

«Dopo l'ampliamento», sottolinea Verocai, «l'unità abitativa non potrà superare i 95 metri quadri. Gli ampliamenti saranno infatti consentiti solo per coloro che hanno case sottodimensionate rispetto ai parametri che abbiamo preso da tabelle nazionali. Quindi le case non dovranno superare i 60 metri quadri se ci abitano in due, i 70 metri quadri se ci abitano in 3, gli 85 metri quadri se le persone sono quattro; i nuclei da 5 persone in su potranno ampliare invece fino a 95 metri quadri. Ora sarà da vedere se, dopo l'approvazione del consiglio comunale, la nostra proposta sarà recepita in Regione. Le decisioni sul nostro territorio», ha ribadito Verocai, «le dobbiamo poter prendere noi e non ci possono essere imposte da Venezia. Inoltre c'è il concreto rischio che le seconde case diventino prime case, con la perdita dell'Ici per le casse comunali. Il Piano casa, infatti, prevede che chi si impegna a risiedere nella seconda casa per 24 mesi dopo il rilascio dell'agibilità, conseguente ai lavori di ampliamento, possa far divenire la casa come sua prima abitazione. Non è prevista nessuna possibilità di controllo né di sanzione per chi non rispetta questo vincolo e in Comune, come tutti sanno, sono già arrivate le richieste di ampliamento da parte di cittadini non residenti. Noi», conclude Verocai, «le attività ricettive le abbiamo già aiutate ad ampliarsi con l'apertura dello sportello unico che continua il suo iter; quelle artigianali, produttive e commerciali saranno aiutate con il Piano di assetto del territorio. E soprattutto i veri residenti con le clausole che abbiamo inserito per le prime case saranno i veri beneficiari della legge».

L'Amministrazione si è affidata al parere legale dell'avvocato Alessandro Calegari del foro di Padova. Parere che in commissione non c'era e che i consiglieri di minoranza attendono di leggere prima di esprimersi in merito. Il parere di “Cortina Dolomiti” e di “Cortina oltre il 2000” sul Piano casa sarà reso noto durante il consiglio comunale.

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