Piano casa, Borca, S.Vito e Auronzo diranno no. «Anche noi tuteleremo residenti e alberghi»

San Vito, Auronzo e Borca: il caso Cortina non sarà isolato
SAN VITO
. Il caso Cortina non sarà isolato. Anche San Vito, Borca e Auronzo (e forse anche Sappada, anche se il sindaco Graz attende di discuterne in giunta prima di sbilanciarsi) hanno deciso di non recepire il Piano casa regionale in materia di seconde case.


San Vito e Borca
. A parlare è il sindaco sanvitese Andrea Fiori: «Assieme al Comune di Borca, supportati dall’avvocato Viel, stiamo mettendo giù una bozza di delibera, che andremo a discutere in consiglio venerdì 30. Ci muoveremo come Cortina, respingendo il piano casa. Da noi, infatti, il mercato delle costruzioni non è mai andato in crisi, anzi, negli anni si è costruito davvero troppo. Giusto, quindi, dare una mano agli imprenditori locali e mi riferisco a coloro che operano nel campo della recettività alberghiera. Un tempo a San Vito c’erano una quarantina di alberghi, mentre ora sono poco più di dieci: non possiamo permetterci di perderne altri».


«La nostra politica», prosegue Fiori, «sarà quella di contrastare la speculazione edilizia, chiudendo il discorso sull’ampliamento delle secondo case. Non posso dire altro, se non che la nostra delibera potrebbe essere adottata da altre amministrazioni».


Auronzo
. «La nostra idea è molto simile a quella di Cortina». Sono le parole del sindaco Bruno Zandegiacomo. «E’ chiaro infatti che, essendo anche Auronzo un comune ad alta valenza turistica, i nostri problemi siano simili a quelli sollevati dai colleghi ampezzani. Abbiamo il dovere di difendere l’ambiente e soprattutto il patrimonio turistico-alberghiero del paese e per fare ciò, bloccheremo completamente gli ampliamenti delle seconde case. Per le abitazioni dei residenti, invece, potremmo concederemo qualcosa, per andare incontro alle loro esigenze».


Zandegiacomo prosegue, quindi, sulla strada indicata dai predecessori: «Negli ultimi anni gli amministratori di Auronzo hanno cercato di porre dei paletti a qualunque tipo di nuovo insediamento o ampliamento di strutture esistenti. E il Ppa è stato adottato proprio per dare una limitazione di cubatura massima alle nuove strutture. Se pensiamo che ad Auronzo ci sono 1.500 unità abitative a disposizione dei residenti, mentre sono 2.500 le seconde case, possiamo capire come questo problema sia sentito».

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