Piano casa, il Tar respinge i ricorsi contro la delibera del Comune

L’estinzione avviene secondo perenzione, un particolare istituto del processo amministrativo Il sindaco: «Speriamo che ora ci sia più rispetto per chi difende l'ambiente dalle speculazioni edilizie»

CORTINA. Il Tar del Veneto ha dichiarato estinti i ricorsi promossi da Paolo Barozzi (e altri) e da Vittorio Gerri (e altri) contro la delibera consiliare del 28 ottobre 2009 che aveva respinto il primo Piano casa regionale. I ricorsi sono estinti secondo i termini previsti dalla perenzione, che è un istituto del processo amministrativo in base al quale, se le parti non compiono alcun atto di procedura nel corso di un anno, il processo si estingue. Nel 2010 il ricorso fece molto clamore. L'Amministrazione Franceschi, difesa dall'avvocato Alessandro Callegari, espose nelle bacheche pubbliche i nomi dei ricorrenti: i cortinesi Enrico Ghezze, Mauro Bianchi, Giacomo Da Riz, Maria Rita Piccoli “Mita”, Paolo Barozzi, Elena Lorenzi, Maria Grazia Constantini e Silvana Tognetti; e poi quelli dei non residenti, Ketty Schiochet di Castelfranco Veneto, Marco Schiochet, Luigi Schiochet e Santina Bellet Schiochet di Galliera Veneta (PD), la società SL Group s.r.l. con sede a Galliera Veneta, Vittorio Gerri, Claudio Salvati e Anna Rosa Giuliani di Bologna. Alcuni dei ricorrenti furono esclusi dal Tribunale in quanto, in realtà, a margine della richiesta di far cadere la delibera di consiglio che non votava il primo Piano Casa, non avevano un progetto di ampliamento dei loro appartamenti da realizzare tramite il Piano stesso Franceschi e i suoi, con un forte consenso popolare, rigettarono la delibera di Venezia, che nell'ottica di incentivare il settore edile forniva ampi margini di ampliamenti di case, ruderi, garage e altro, sostenendo a più riprese di voler tutelare il delicato quanto appetibile territorio. Ora, nell'ultimo anno, non sono state avanzate nuove richieste, anche perché nel contempo il consiglio ha approvato altri Piani casa che danno ai residenti la possibilità di ampliare. «Si possono finalmente archiviare le pratiche relative ai ricorsi contro la delibera del 2009, e anche questa volta il Comune esce a testa alta», dichiara il sindaco Andrea Franceschi, «la linea intrapresa è condivisa da tutti, senza distinzione: nessuno di noi, parlo come cittadino di Cortina, vuole che ci siano speculazioni che vengono dall’esterno e che possano deturpare il territorio; dispiace aver dovuto dedicare tempo, soldi ed energie per difendere il territorio da una norma regionale che non teneva in minima considerazione le differenze tra i tanti comuni del Veneto. Ci auguriamo che adesso, cambiato l'assessore regionale all'urbanistica, ci sia un rispetto più grande per chi come noi vuole difendere l'ambiente dalle speculazioni edilizie». Resta aperta solo la questione Logan, relativa al terzo Piano casa, per la quale è fissata l’udienza il 3 dicembre. Dopo che le era stato concesso di spostare il volume di una casa dalla zona franosa di Staulin a quella più stabile di Pecol, la Logan aveva chiesto di poter aumentare il volume del nuovo immobile del 50%, contrariamente a quanto previsto dalla determinazione del Comune di Cortina che prevede la possibilità di ampliare del 5%. Da qui il ricorso al Tar con richiesta di sospensiva della delibera di consiglio comunale.

Alessandra Segafreddo

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