Piano casa: la Regione lavora per la proroga

Il Pdl: «Dobbiamo avere coraggio, creare opportunità e aprire il dialogo con gli operatori»
La giunta regionale ha preparato un progetto di legge sul nuovo piano casa
La giunta regionale ha preparato un progetto di legge sul nuovo piano casa
BELLUNO. Il piano casa e la montagna. Tante le polemiche suscitate in provincia dal piano adottato nel 2009 dalla Regione. Tanti Comuni, Cortina in primis, hanno guardato con sospetto a un documento che, a detta dei sindaci, avrebbe spalancato le porte alle speculazioni edilizie sulle Dolomiti patrimonio Unesco. Bene, il piano scadrà a luglio e c'è già che vi sta lavorando alacremente per il suo rinnovo. E' il gruppo regionale del Pdl, che si schiera compatto: «Dobbiamo avere più coraggio, creare nuove opportunità e aprire una fase d'ascolto con tutti i soggetti interessati, operatori e cittadini». «Il nostro obiettivo è arrivare all'approvazione rapida di un nuovo piano casa. Quello introdotto nel 2009 scadrà a luglio e non dobbiamo farci trovare impreparati». Parole del consigliere Leonardo Padrin, presidente della V Commissione, cui fa eco il vicecapogruppo in consiglio regionale Piergiorgio Cortelazzo: «Dobbiamo aumentare le percentuali degli ampliamenti possibili. Qua non parliamo di speculazioni, ma della necessità di valorizzare il patrimonio esistente, incentivando le pratiche della bioedilizia. La Regione deve lanciare un messaggio forte e adottare provvedimenti chiari per limitare le interpretazioni che poi variano da comune a comune. Facciamo tesoro delle criticità emerse in questi due anni e rilanciamo». Il consigliere Dario Bond snocciola cifre significative: «Dopo una partenza a rilento, tra il secondo semestre del 2010 e i primi mesi del 2011 c'è stato un aumento importante di istanze, segno che i cittadini hanno capito l'importanza di questo strumento. A febbraio 2011 abbiamo raggiunto le 21.613 richieste: è una cifra considerevole che ci impone di andare avanti su questa strada». Da segnalare che nel Bellunese le richieste sono state 998, di queste 95 a Belluno e quasi il doppio a Feltre. La commissione regionale ha già cominciato il lavoro sulla nuova legge per il piano casa che prevede, come spiega Bond, una proroga di 24 mesi. E si parla anche di emendamenti alla bozza uscita dalla giunta, con possibilità di ampliamenti anche nei centri storici non di pregio. «Vogliamo incentivare le demolizioni e le ricostruzioni» aggiunge Bond. La proposta di legge farà il suo corso, sarà il consiglio regionale a decidere. Non è così entusiasta del piano casa Sergio Reolon, consigliere regionale del Pd: «A me non sembra che abbia dato grandi risultati. Non è questo il modo di incentivare lo sviluppo e sostenere il settore edile». La ricetta secondo l'esponente del Pd «è creare un fondo a sostegno dell'imprenditoria ed aprire le maglie della legge al recupero dei centri storici». Per Matteo Toscani (Lega), il piano casa nella sua prima versione, si è dimostrato una occasione per sistemare tante brutture. «Al di là di chi ha sempre gridato allo scandalo - dice - la legge si è dimostrata uno strumento interessante. Il Veneto è infatti la prima Regione per numero di domande di ampliamento e non mi pare che il territorio sia stato devastato. Anzi grazie alle possibilità offerte dalla norma, sono stati risolti i problemi di molte famiglie». Secondo Toscani la proroga è necessaria per dare risposte agli abitanti e all'edilizia. «La nuova legge - continua - verrà tarata sulla base delle esperienze fatte, bisognerà ragionare, nei luoghi dove c'è una forte speculazione di immobili, di consentire ai Comuni di intervenire con ulteriori restrizioni».

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