Piano casa, "Nessuna lotta contro Zaia"

Il sindaco interviene sulla "querelle" del Piano Casa: «Non siamo contro il governatore ma contro la cementificazione selvaggia»
Il «Piano Casa» a Cortina d’Ampezzo è sempre al centro di polemiche
Il «Piano Casa» a Cortina d’Ampezzo è sempre al centro di polemiche
CORTINA. Il diniego dell'amministrazione Franceschi al Piano Casa regionale finisce in prima pagina sul "Corriere della Sera". Ieri il quotidiano ha dedicato ampio spazio, in un servizio di Gian Antonio Stella, all'opposizione che Cortina, Asiago e altri Comuni del Veneto stanno portando avanti da settimane al nuovo Piano Casa. 


«Fronte di Comuni di centrodestra contro Zaia» è il sottotitolo del pezzo. Ma è proprio così? «In realtà», ammette il primo cittadino ampezzano, «dispiace che la nostra politica che ha l'unico scopo di tutelare il territorio dalla cementificazione selvaggia e dalle speculazioni sia stata dipinta come una lotta contro il governatore Zaia. Chi sa come funziona la macchina amministrativa regionale sa benissimo che un conto sono le scelte della giunta guidata da Zaia e un altro conto sono le scelte del consiglio. Il Piano Casa, la legge alla quale in tanti Comuni del Veneto, soprattutto montani, si stanno opponendo, è responsabilità del consiglio regionale. Certo fa più notizia andare contro Zaia che contro 60 consiglieri regionali, ma i responsabili di questa legge sono esclusivamente loro». Al di là delle responsabilità ci sono delle novità sull'iter della vostra "lotta" al nuovo Piano Casa? «Politicamente noi abbiamo le idee molto chiare», risponde Franceschi, «le abbiamo avute da subito. Non possiamo accettare una legge che non dia ai Comuni la possibilità di decidere per la tutela del proprio territorio, una legge che apre le porte alle speculazioni, che decreta che per un proprietario di seconda casa basta impegnarsi ad essere residenti per due anni e così ottiene il permesso ad ampliare e a costruire. Ora il prossimo passo, al quale i legali stanno lavorando, è quello di mettere per iscritto, in formula giuridica, le nostre richieste per modificare la legge. E' assurdo, per usare un eufemismo», sottolinea Franceschi, «che il territorio veneto su un tema così delicato come l'urbanistica venga amalgamato. Non si può pensare che una legge che vada bene a Marghera possa andare altrettanto bene a Cortina d'Ampezzo. Qui il rischio è reale e lo abbiamo già visto con le prime richieste di ampliamento che sono giunte in municipio all'indomani dell'approvazione del nuovo piano Casa. La legge inoltre è priva di una parte dedicata alla possibilità di sanzionare chi vuole speculare. Il nostro obiettivo», conclude il sindaco, «è unicamente quello di aiutare i veri residenti con il Piano di assetto del territorio e di stoppare le speculazioni e la nascita di nuovi volumi sulle tante seconde case che ci sono a Cortina».

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