Piano da 18 milioni «Fondi Cipe bloccati i soldi arriveranno?»

BELLUNO. Siamo sicuri che i 18 milioni di euro per la rigenerazione urbana arriveranno? A porre il dubbio, carte alla mano, è il candidato sindaco Paolo Gamba. Che mostra la delibera del Cipe (il...

BELLUNO. Siamo sicuri che i 18 milioni di euro per la rigenerazione urbana arriveranno? A porre il dubbio, carte alla mano, è il candidato sindaco Paolo Gamba. Che mostra la delibera del Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) esito della seduta del 3 marzo, nella quale vengono assegnati i fondi per il programma di riqualificazione delle periferie. Il Cipe, si legge, ha assegnato 798,17 milioni ma li ha ripartiti dando 603,90 milioni ai Comuni del Mezzogiorno, e solo 194,27 milioni per le città del centro Nord.

C’è anche una tabella allegata, che mostra come l’ultima città del centronord a prendere i soldi sarà Siena, classificata 39esima. Belluno in graduatoria è 50esima, quindi niente soldi. «Sono sempre stato abituato a dire che i soldi per un progetto c’erano quando li avevo a disposizione», spiega Gamba. «Dai documenti che ho, a meno che l’assessore Frison non ne abbia mostrati altri, si vede che a Belluno il finanziamento non arriverà, in questa fase. Io mi auguro che i soldi arrivino, ovviamente, ma consideriamo che il bilancio dello Stato è stato approvato a dicembre dell’anno scorso».

Dove sarebbero, dunque, le disponibilità? In un altro fondo, stando a quando spiega successivamente Gamba. «I fondi Cipe sono bloccati. E questo stanziamento deve essere approvato dal ragioniere di Stato, poi dalla Corte dei conti e infine dall’Europa, perché siamo tutti sotto osservazione per i bilanci. Non illudiamo inutilmente i cittadini».

Nevegal. «Il Nevegal ha bisogno di recuperare la sua identità». Gamba ricorda il progetto che aveva lanciato quando era assessore, e che non esclude di riprendere in mano. «Ma bisogna vedere se ci sono ancora le condizioni per attuarlo». In ogni caso, l’obiettivo è trasformare il Nevegal in una frazione della città, per fare in modo che il Colle viva non solo quando arrivano i villeggianti.

“Abitare il Nevegal” era un progetto «ambizioso», lo definisce Gamba, è costato «ma meno delle cifre che leggo in giro. E comunque quando si amministra e si vuole portare a casa un progetto, bisogna investire. Non sono soldi buttati, quel progetto doveva essere completato: avevamo già in mano le procure per l’acquisto dei terreni (a 4 euro a mq, scadute a fine 2015). Era un investimento in prospettiva, ma l’attuale amministrazione ha deciso di non proseguirlo». (a.f.)

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