Piano da 26 milioni contro le frane
BELLUNO. Frane, smottamenti, versanti che scivolano lentamente verso valle. In alcuni casi anche minacciando le case. Nel Bellunese sono molte le situazioni che vengono tenute sotto stretta osservazione, e sulle quali la Provincia si prepara ad intervenire. Gli uffici di Palazzo Piloni hanno predisposto un piano molto ricco, che comprende una quarantina di interventi. Alcuni sono già stati progettati, altri lo saranno.
Il piano vale complessivamente quasi 17 milioni di euro, cui vanno aggiunti i 9 milioni di lavori previsti sulla frana di Cancia, a Borca di Cadore. Quest’anno saranno effettuate opere per circa sei milioni (è compreso l’intervento a Cancia), ma l’obiettivo della Provincia è di ottenere spazi finanziari per poter utilizzare il corposo avanzo di amministrazione, che ammonta a 21 milioni di euro. Per poterlo fare serve un’autorizzazione, da parte dello Stato. E, soprattutto, bisogna avere i progetti pronti (almeno allo stadio definitivo), per dimostrare di avere veramente bisogno di spendere i soldi per i quali si chiede lo spazio.
«Ecco perché dobbiamo lavorare molto sulle progettazioni», spiega il consigliere delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi. «Anche affidandole all’esterno. I nostri uffici, vista la carenza di personale, possono occuparsi del pronto intervento o delle opere meno impegnative». A bilancio sono state stanziate risorse proprio a tal fine. «L’obiettivo è ridurre il più possibile l’avanzo di amministrazione», continua Bortoluzzi. «E, ovviamente, chiederemo spazi finanziari per usare quello dello scorso anno». Così il piano per la sistemazione delle situazioni più critiche potrebbe, per stralci, essere concretizzato.
Di frane, del resto, ce ne sono un po’ dappertutto in provincia. Dal Cadore alla Valbelluna, passando per l’Alpago, l’Agordino e il Comelico e arrivando al Feltrino, non c’è comune che non sia alle prese con problemi di dissesto idrogeologico. Quest’anno partiranno lavori per circa sei milioni di euro. Uno degli interventi più consistenti riguarda la zona di Villaga, a Feltre: «C’è un progetto per l’adeguamento del canale di scarico e per la realizzazione di opere di difesa idrogeologica che vale 1,7 milioni di euro», aggiunge Bortoluzzi. «Martedì ci sarà un sopralluogo con il Genio civile per poter avviare il primo lotto dei lavori, da 900 mila euro». Le colate detritiche vanno deviate all’esterno dell’abitato. Questo intervento partirà quando saranno sbloccate le risorse per l’intervento programmato a Cancia, prosegue Bortoluzzi. In questo caso i soldi arrivano dalla Regione, è in corso l’appalto per assegnare la progettazione esecutiva dell’intervento su una delle frane più importanti presenti in provincia.
Nel corso dell’anno, poi, si interverrà sulla frana di Piei a Lamon (50 mila euro per riprofilare il versante e captare l’acqua), a Borgo Murer a Sovramonte (150 mila euro per posizionare dei micropali a consolidamento del versante), a Costalta di San Pietro di Cadore (400 mila euro il primo lotto del completamento delle opere di consolidamento in diversi punti dell’abitato), a Rividella (Canale d’Agordo, 80 mila euro per drenaggi e consolidamento del versante a monte dell’abitato), a Quero-Vas (regimazione delle acque). «Ma di interventi da fare ne avremmo molti altri», continua Massimo Bortoluzzi. «Vogliamo coordinarci con il Genio civile e i servizi Forestali regionali, per fare un piano congiunto che permetta di intervenire in maniera sinergica sulle situazioni critiche».
Oltre alle opere che richiedono una progettazione, ci sono quelle di pronto intervento. A bilancio quest’anno ci sono 800 mila euro e al momento nell’elenco ci sono i lavori a Croce d’Aune (ripristino del versante franato in inverno), a Laveder di Gosaldo (ripristino di una scarpata lungo una strada comunale), Tol di Arsiè (ripristino di una scarpata), Pian della Bandiera (Canale d’Agordo), Pian della Crosetta (Trichiana), Falladen e Val di Schievenin (Quero-Vas), Gioz (Belluno, ripristino di un versante franato sopra la strada che porta alla frazione), Case Bortot, con pulizia, disaggi e posa delle barriere paramassi sul versante dal quale è precipitato un masso, finito su due auto nel parcheggio qualche mese fa.
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