Piano di ristrutturazione oggi un’ora di sciopero
BELLUNO. Incroceranno le braccia per un’ora questa mattina a partire dalle 9 i lavoratori della Guarnier. Lo sciopero è stato indetto ieri dalle sigle sindacali del comparto, vale a dire Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e servirà per discutere con i dipendenti in merito al piano presentato da Unicomm nelle settimane scorse, che prevede 20 esuberi alla Guarnier e la messa in cassa integrazione per uno o due anni. Ma questa prospettiva, ora, pare non tranquillizzare più i dipendenti della Guarnier che hanno deciso così di incrociare le braccia.
«I lavoratori della Marino Guarnier», dicono Mauro De Carli della Filcams Cgil, Stefano Calvi della Fisascat Cisl e Renato Candeago della Uiltcs Uil, «sono fortemente preoccupati dal piano di riorganizzazione proposto dall’azienda, nel quale non si capisce con quali diversi metodi organizzativi si possa domani far operare con piena efficienza la struttura bellunese».
Il rischio, per le parti sociali è che «oggi si perdano alcune funzioni essenziali al funzionamento dell’azienda e domani ci si trovi con una Marino Guarnier debole, inefficiente, non in linea con le esigenze di pieno servizio alla clientela che il mercato necessita. E le conseguenze sono immaginabili da tutti».
Per questo, quindi, lavoratori e sindacati, dopo le assemblee dei giorni scorsi, hanno deciso di chiedere maggiore chiarezza sul futuro della Guarnier. «Abbiamo pensato», dicono Filcams, Fisascat e Uiltucs, «di rendere visibile la nostra preoccupazione e protesta per l’intero piano riorganizzativo, con quest’ora di sciopero-assemblea dalle 9».
Questa mattina, quindi, davanti ai cancelli di ingresso della Guarnier al Boscon, si troveranno tutti i lavoratori, impiegati, magazzinieri per discutere dei problemi della ristrutturazione «cercando di trovare il modo per esigere dalla proprietà e dalle istituzioni una tutela della nostra azienda e della sua capacità di interagire con l’attività turistica delle aziende bellunesi, dirette e del loro indotto».
Alla manifestazione, oggi, le parti sociali hanno invitato gli esponenti della Provincia «perché qualcuno faccia capire alla Unicomm che la Guarnier è un’azienda nostra, che serve alle attività turistiche del nostro territorio», dicono i sindacati.
Resta confermato per oggi l’incontro sulle sorti del Mega dove 4-5 dipendenti già prossimi alla pensione saranno messi in mobilità, mentre eventuali esuberi saranno ricollocati nei negozi limitrofi. «Stiamo riportando negli standard normali di gestione l’attività del Mega», dice Calvi.
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