Piano di zona e conti dividono i Comuni «Siamo penalizzati»

BELLUNO. Bilancio e ripianificazione sociale dividono i sindaci bellunesi perché si sentono «penalizzati». E così molti dei presenti ieri si sono astenuti dal votare i due documenti. «Dopo un anno ci...
Massaro incontra i cittadini a Tisoi
Massaro incontra i cittadini a Tisoi

BELLUNO. Bilancio e ripianificazione sociale dividono i sindaci bellunesi perché si sentono «penalizzati». E così molti dei presenti ieri si sono astenuti dal votare i due documenti. «Dopo un anno ci troviamo con gli stessi problemi», ha esordito il vice sindaco di Agordo, Sisto Da Roit. «La realtà è che per quanti sforzi si facciano, si vive sempre al limite: basta un problema in più e i servizi non sono coperti e non danno risposte. Cosa possiamo fare come sindaci più di così? L’idea di spostare i servizi verso la valle implica la negazione del servizio stesso alle popolazioni della parte alta della provincia. Eppure la richiesta di intervento è aumentata ma le risorse ridotte. Di fronte a questo quadro mi è impossibile essere ottimista e dare un giudizio positivo su questo Piano di Zona se alcuni progetti sono lasciati a metà. Sappiamo che il futuro è difficile ma speriamo che la Regione e lo Stato possano mettere al centro l’uomo e la persona: basta la volontà politica per farlo».

Stessa scelta anche per il primo cittadino di Zoldo Alto, Roberto Molin Pradel che ha chiesto maggiori interventi per la famiglia e anche, in merito alla necessità di far pagare alle famiglie parte della quota del trasporto per i disabili, «il pagamento di tutti anche da parte di chi vive nella parte bassa della provincia». Astensione su tutti i fronti da parte del sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo quale «messaggio forte verso Venezia per rivendicare nuove risorse per il territorio».

Dall’assessore di Limana, Renata Dal Farra, invece, voto positivo sia sul bilancio che sul Piano di Zona con la richiesta però di un «riequilibrio delle impegnative sulle case di riposo per evitare che i comuni sborsino la quota mancante». «Serve uno sforzo comune verso la Regione per recuperare le risorse mancanti e per impiegarle in modo diverso», dice il primo cittadino di Valle di Cadore, Bruno Savaris. Per Luca De Carlo invece «non è questa la sede per lanciare un segnale politico a chi come la Regione sta portando avanti una divisione tra cittadini di serie A e B».

Molto critico l’assessore di Comelico Superiore Daniele Zandonella che non ha partecipato al voto. A cercare di fare sintesi il sindaco di Belluno Jacopo Massaro che ha evidenziato la necessità di «premere in Regione per ottenere le risorse necessarie a un territorio disagiato come il nostro», ma richiamando anche l’attenzione sulla necessità di «cambiare il modo di gestire le risorse a disposizione e i servizi mettendoci in rete, altrimenti il sistema rischia di collassare».

Massaro poi ha anche invitato tutti ad essere uniti anche nelle posizioni e riferendosi alla manifestazione in programma per domenica in Cadore, ha ricordato come «solo se siamo uniti possiamo essere un interlocutore valido per la Regione e rivendicare, qualcosa altrimenti ci mettiamo gli uni contro gli altri». (p.d.a.)

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