Piano di zona, senza risorse a rischio il sistema

BELLUNO. «Emerge con certezza che oggi l’attività sociale che l’Usl effettua per conto dei Comuni sta in piedi grazie ad alcuni interventi di carattere straordinario. Senza, il bilancio non si regge»....

BELLUNO. «Emerge con certezza che oggi l’attività sociale che l’Usl effettua per conto dei Comuni sta in piedi grazie ad alcuni interventi di carattere straordinario. Senza, il bilancio non si regge».

Sono queste le amare considerazioni che fa il presidente della Conferenza dei sindaci, Jacopo Massaro al termine della riunione dell’esecutivo, ieri pomeriggio in via Feltre.

Il Piano di zona, quindi, rischia di vedere saltare i suoi progetti se non si troveranno risorse certe e strutturali. E per questo Massaro pensa ad un’opera di sensibilizzazione nei confronti degli enti locali, Provincia, Consorzio Bim perché scelgano di investire parte di risorse particolari come i fondi Brancher o Letta per la costituzione di un fondo di solidarietà a servizio dell’intero territorio. «Il problema di fondo è che le risorse finora utilizzate sono straordinarie, non strutturali. Finora siamo ricorsi a fondi Gal che però quest’anno vanno in esaurimento. Si pone quindi un problema nel medio periodo di tenuta del sistema nel suo complesso: è necessario quindi pensare ad altri canali per non gravare sui Comuni alle prese già con bilanci risicati e per non togliere servizi alle persone», precisa il sindaco di Belluno che pensa a trovare «nuove risorse, ma in un’ottica solidaristica perché in caso di bisogno uno deve avere un sistema che regge».

Oltre alla questione dei fondi, l’esecutivo ha trattato anche la richiesta di un privato di introdurre all’interno dei Piani di zona liberi una struttura per anziani in Nevegal senza il convenzionamento con Usl. «Il tema sarà portato all’attenzione della Conferenza di sindaci anche se non paiono esserci controindicazioni visto che non grava sul sistema socio-sanitario», dice Massaro.

Concorda sulla necessità di trovare risorse per aiutare chi è nel bisogno anche l’assessore comunale al sociale, Valentina Tomasi che traccia il bilancio 2013 degli interventi sostenuti da palazzo Rosso. «Sono quasi tre i milioni di euro che il Comune investe nel sociale. Abbiamo dato 1500 euro per le spese di alloggio ad inquilini in difficoltà, 43 mila euro per le famiglie affidatarie, 216.900 euro sono le risorse che abbiamo messo per sostenere le rette per il ricovero di 20 minori nelle comunità (il costo è di 150 euro al giorno per ciascuno), 73 mila euro sono dati ai disabili ricoverati nelle comunità alloggio, mentre spendiamo 67 mila euro per sostenere le persone indigenti all'interno di strutture (case di riposo e comunità), senza contare i 588 mila euro che diamo a Sersa per i servizi sociali che espleta per conto nostro». Ma quello che si nota di più, come evidenzia Tomasi «è che sempre più spesso le persone hanno bisogno di interventi non sistematici, ma periodici anche per una cattiva gestione del bilancio familiare, a cui si aggiungono anche le emergenze per chi ha perduto il lavoro. Se potessimo avere più risorse potremo aumentare i nostri progetti a sostegno di chi è in bisogno».

Paola Dall’Anese

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