Pic-nic della cultura Tante associazioni con il problema sede
BELLUNO. Soldi ormai non ne chiedono più, perché si è capito che tira una brutta aria. Le associazioni bellunesi, però, tornano alla carica, con il Comune, per avere sedi adeguate alle loro attività. La problematica degli spazi è tra le più sentite tra le realtà presenti ieri al Parco Città di Bologna, dove è stato organizzato il “Pic-nic della cultura”: «Un modo per capire quali sono le realtà attive sul territorio, per conoscerle, permettere loro di incontrarsi e anche per capire quali sono le loro esigenze», ha spiegato l'assessore alla cultura Claudia Alpago Novello, soddisfatta per la riuscita dell'iniziativa.
«Sono poche quelle che ci chiedono dei contributi, perché ormai hanno capito che non abbiamo grosse disponibilità, ma quello delle sedi è un problema da affrontare. Molte associazioni sono disposte ad autogestire eventuali spazi, ma bisogna trovarne».
Due realtà particolarmente in crisi sono la banda comunale e il Coro minimo bellunese. Per la banda il Comune si è messo all'opera per trovare una soluzione. Al momento i musicisti, visto che l'Auditorium è chiuso, sono costretti a fare le prove nella palestra sotterranea delle scuole medie Ricci, un ambiente non certo idoneo per questo tipo di attività. «Stiamo cercando una nuova collocazione», spiega il sindaco Jacopo Massaro. «Il problema è che il Comune ha degli spazi, ma molti di questi non sono agibili. Quelli che si possono utilizzare, invece, sono richiesti da molte associazioni. Si era pensato a Villa Montalban, ma non è fattibile». L'edificio ha diverse problematiche, inoltre a breve dovrebbero iniziare i lavori per la sistemazione del tetto, quindi il problema di dove collocare la banda si sarebbe riproposto.
Una soluzione va trovata anche per il Coro Minimo Bellunese, che ha la sede proprio a Villa Montalban. «Nel sottotetto, in una stanza di 40 metri quadrati dove stiamo in 35. Senza servizi igienici, con temperature freddissime in inverno e caldissime in estate», sottolinea il consigliere Giorgio Dal Farra. Al Coro minimo erano state proposte, ancora dall'amministrazione Prade, le scuole di Orzes, e nonostante la collocazione del plesso sia un po' disagiata per i coristi che vengono da fuori Belluno, la soluzione non è da scartare. L'importante, però, è che il Comune non chieda affitti onerosi, precisa Dal Farra».
«Stiamo cercando di capire tutte le esigenze delle varie associazioni per vedere come intervenire. Se potremo farlo», replica il sindaco Massaro. Le risorse, infatti, tra tagli e spending review, sono sempre meno. Per questo sono state «stoppate tutte le richieste di contributo che ci sono arrivate dalle associazioni», precisa il sindaco. «Non sappiamo ancora quante risorse avremo, alla fine dell'anno, ma il Comune, con molta probabilità, non potrà più dare grandi contributi, perché le risorse calano di giorno in giorno».
Quello che farà sicuramente l'amministrazione, però, è individuare le modalità più eque per la ripartizione delle poche risorse che ci sono a disposizione.
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