Piccoli Comuni, al Senato la legge per sopravvivere
Ultimo scoglio, poi gli incentivi per chi vive nei paesi con meno di 5 mila abitanti diventeranno realtà. Poste, scuole, agricoltura e commercio i settori beneficiari
Colle Santa Lucia
BELLUNO. In tutti i piccoli comuni sarà attivo uno sportello postale. Verranno salvate le scuole in chiusura. Ci saranno incentivi per chi non se ne andrà. In particolare è prevista la detrazione totale dall’imposta sul reddito delle persone fisiche della spesa sostenuta per il pagamento del canone di affitto a uso abitativo per i primi cinque anni di locazione. Resteranno sul posto gli introiti del demanio idrico.
La rivoluzione, insomma, per i piccoli Comuni, quelli sotto i 5 mila abitanti. Che sono 54 in provincia di Belluno, quindi la stragrande maggioranza. Ma non lasciatevi prendere dall’entusiasmo. Tutto dipende – questo e altro – dall’approvazione della Legge sui piccoli Comuni che sta finalmente imboccando la dirittura d’arrivo. La conferenza dei presidenti di gruppo del Senato, infatti, ha inserito nel calendario d’aula del mese di settembre l’approvazione del provvedimento. Non dovessero emerge problemi dell’ultima, potrebbe diventare legge nel giro di un mese. Il dispositivo è già stato approvato dalla Camera, quindi il tutto è ben avviato. Ma c’è un problema: se non dovesse superare l’ostacolo, bisognerà attendere la prossima legislatura. Le misure? Ecco le principali.
Servizi.
I piccoli comuni possono istituire centri multifunzionali nei quali concentrare una pluralità di servizi, quali i servizi ambientali, scolastici, postali, di comunicazione, commerciali e di sicurezza.
Gli uffici postali.
In tutti i piccoli comuni sarà attivo uno sportello postale. Lo dovrà assicurare il ministero delle Comunicazioni. Le amministrazioni potranno inoltre stipulare apposite convenzioni, di intesa con le associazioni di categoria e con l’Ente Poste italiane Spa, affinché i conti correnti, le imposte comunali, i vaglia postali, nonché le altre prestazioni, possano essere pagati negli esercizi commerciali presenti nel territorio comunale.
Imprese.
Le imprese operanti nei piccoli comuni che investono nel miglioramento della propria attività, in particolare per l’adeguamento e l’ammodernamento funzionale degli impianti e delle attrezzature e per la realizzazione di iniziative per il miglioramento dell’assetto del territorio, possono avvalersi dell’agevolazione consistente nel riconoscimento di un credito di imposta, pari al 10 per cento, commisurato ai nuovi investimenti acquisiti.
Scuola.
Le Regioni potranno stipulare convenzioni con gli uffici scolastici regionali del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per finanziare il mantenimento in attività degli istituti scolastici statali aventi sede nei piccoli comuni che dovrebbero essere chiusi o accorpati. Le Regioni agevoleranno forme sperimentali di teleinsegnamento.
Agricoltura.
Le Regioni, al fine di favorire l’accesso alle attività agricole dei giovani residenti nei piccoli comuni, agevolano con un finanziamento pari al 40 per cento le operazioni di acquisto di terreni proposte dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 35 anni, effettuate nel loro comune di residenza, nonché dalle cooperative agricole che hanno sede nei piccoli comuni e nelle quali la compagine dei soci cooperatori sia composta per almeno il 40 per cento da giovani.
Prodotti tipici.
Sarà favorita la promozione e la commercializzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali dei piccoli comuni, anche attraverso forme innovative quali un apposito portale telematico, grazie a un accordo stipulato tra Mministero delle politiche agricole e forestali e associazioni e enti delle categorie produttive interessate. I piccoli comuni possono indicare nella cartellonistica ufficiale i rispettivi prodotti agroalimentari tradizionali, preceduti dalla dicitura “Luogo di produzione del. ...” posta sotto il nome del comune e scritta in caratteri minori rispetto a quelli di quest’ultimo.
Commercio.
Sarà permesso agli artigiani residenti nei piccoli comuni di prorogare l’apertura degli esercizi commerciali nei giorni festivi, anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia, e di mostrare e vendere i loro prodotti in apposite aree e per non più di quattro giorni al mese.
Incentivi all’insediamento.
Gli incentivi e i premi per l’insediamento sono attribuiti a titolo di rimborso (pari al 50 per cento sulle spese documentate sostenute per il trasferimento e l’insediamento) a coloro che vogliono recuperare manufatti, edifici, case rurali a scopo abitativo per il proprio nucleo familiare, sotto forma di detrazione fiscale sul reddito delle persone fisiche pari al 38 per cento delle spese sostenute sino ad un importo massimo di lire 200 milioni. Per i residenti nei piccoli comuni è prevista la detrazione totale dall’imposta sul reddito della spesa sostenuta per il pagamento del canone di affitto a uso abitativo per i primi cinque anni di locazione.
Fisco.
Il Ministero dell’economia e delle finanze istituirà un fondo dal quale attingere per concedere incentivi fiscali in favore dei piccoli comuni. Le disponibilità del fondo provvederanno alla copertura delle minori entrate derivanti dalla riduzione delle aliquote dell’imposta regionale sulle attività produttive; da ulteriori misure agevolative concernenti l’imposta comunale sugli immobili destinati ad abitazione principale; dalla riduzione delle aliquote dell’imposta sul valore aggiunto sulle operazioni di trasloco di beni mobili, in favore di chi trasferisce la propria residenza da un comune con popolazione superiore a 5 mila abitanti in un piccolo comune.
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