Pienone per la zucca ma il parco comunale rimane un sogno
VAS. Un terreno già pagato, che però non si può comprare. Un progetto già finanziato, che però non si può realizzare. In mezzo c'è un incrocio di leggi che invece di autorizzare, blocca. E un permesso di “disponibilità” che non può essere rilasciato. In questo groviglio di contraddizioni è caduta vittima l'amministrazione Biasiotto, che da mesi sta tentando di acquistare dal demanio (tramite la legge Orsini) la parte del parco Madonna del Piave occupata dai capannoni della pro loco di Caorera, per poterci costruire un punto informativo, ovvero un fabbricato in legno con da una parte i servizi igienici e gli spogliatoi, dall'altra uno spazio da usare come casa e appoggio per le associazioni, oltre che come centro turistico. Interventi che nel complesso costerebbero 65 mila euro, soldi che il Gal Prealpi Dolomiti aveva già assegnato e che il Comune era pronto a spendere. Ma non ha potuto farlo, perché nel frattempo gli atti d'acquisto sono stati bloccati da uno scoglio legislativo, nonostante Vas avesse già versato i 20 mila euro richiesti per l'acquisizione del lotto, vincolato perché così vicino alla Piave. Per non perdere la partita, l'amministrazione è riuscita a girare lo stanziamento al museo del Piave “Vincenzo Colognese” per la costruzione di un parcheggio. Per colpa della burocrazia, l'amministrazione ha rischiato di perdere i soldi del Gal, ha pagato per un acquisto che poi si è arenato e allo stato attuale non sa ancora prevedere quando partirà il cantiere per il potenziamento del parco. Il progetto, approvato in via definitiva a febbraio, resterà chiuso nei cassetti degli uffici comunali. Un'alternativa c'era, quella di chiedere al genio civile di Belluno una forma di “disponibilità” per poter almeno far partire i lavori, ma l'organo statale ha risposto di no, per colpa di un'altra legge groviglio. Non resta che continuare a lavorare con i mezzi che ci sono, un capannone da 65 mila euro acquistato dalla pro loco con un grosso sforzo economico e tanta determinazione. Il perfetto coordinamento dei volontari e la voglia di ravvivare un piccolo borgo di periferia hanno portato questo fine settimana nella frazione di Vas la diciannovesima sagra della zucca. Per colpa del tempo instabile che ha flagellato la stagione agricola, la pro loco non è stata in grado di servire le proprie zucche, quelle coltivate sul terreno di 2 mila metri quadrati donato a inizio anno dal Comune. In soccorso sono venuti i 18 consorziati, che di prodotto ne avevano in abbondanza. Tra un centinaio di espositori, dislocati per le vie di Caorera e in un capannone adiacente a quello della festa, hanno passeggiato tra venerdì e ieri oltre 10 mila persone, riconfermando il successo della manifestazione enograstronomica. Le Mondine hanno fatto un pienone mai visto nei venerdì sera. Al resto ci ha pensato la zucca.
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