Pieve di Cadore. Cade per colpa di una buca e chiede i danni al Comune
PIEVE DI CADORE
La giunta comunale di Pieve ha deciso di opporsi alla richiesta di risarcimento avanzata da Bertilla Prosdocimi, una turista che chiede all’Amministrazione comunale i danni per le conseguenze di una caduta in cui incorse durante una sua visita a Pieve. La donna asserisce di essersi ferita per colpa di una buca nel terreno non adeguatamente segnalata.
I fatti il 19 luglio 2009: la signora Prosdocimi, di Altivole, in provincia di Treviso, si trovava in Cadore per una vacanza.
Alla donna un bel giorno è venuta voglia di visitare il centro storico di Pieve e le sue attrazioni turistiche.
Durante una delle sue passeggiate si era spinta fino nelle vicinanze della casa natale di Tiziano Vecellio, in borgata Arsenale; proprio nei pressi della fontana antistante l’edificio, la signora aveva però improvvisamente perso l’equilibrio ed era caduta rovinosamente a terra. La causa dell’incidente, almeno secondo la versione della signora Prosdocimi, sarebbe stata una buca esistente sulla sede stradale e che nessuno si era preso la briga per lo meno di segnalare in qualche maniera.
Una versione vivamente contestata dall’amministrazione comunale, che non ha ritenuto opportuno prendere nella benchè minima considerazione la possibilità che la causa della caduta sia stata la cattiva manutenzione della strada, ritenendosi perciò estranea a qualsiasi colpa.
La signora Prosdocimi, invece, ritenendo che la caduta sia stata causata proprio da una buca, ha denunciato il Comune di Pieve chiedendo i danni.
Essendo assicurata con la compagnia austriaca “Uniqa protezione”, che per le cause in provincia di Belluno si appoggia allo studio dell’ avvocato Roberto Pregaglia di Belluno, la signora trevigiana ha trascinato l’Amministrazione pievese in tribunale; e, il 12 dicembre scorso, dal Palazzo di giustizia del capoluogo è stata fissata una prima udienza della causa che si svolgerà il 3 aprile nella sede distaccata di Pieve. Il 5 gennaio 2012, l’assicurazione della signora notificava al Comune di Pieve che per la gestione della vertenza aveva incaricato l’ avvocato Roberto Pregaglia del foro di Belluno. In merito alla consistenza dei presunti danni subiti dalla signora, l’Amministrazione ha contattato lo studio Pregaglia, per lo meno per avere un’idea delle richieste economiche che la donna andrà a presentare tramite il suo legale: non le è stato però possibile avere nessuna notizia.
Ad ogni buon contro, nella seduta del 12 gennaio, la giunta comunale di Pieve, dopo aver esaminato a fondo il problema, e soprattutto dopo aver ritenuto ancora una volta infondate le richieste di risarcimento avanzate dalla signora Prosdocimi, ha deciso di resistere in giudizio, delegando il sindaco Maria Antonia Ciotti per tutti gli atti necessari alla soluzione della vertenza.
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