Pieve di Cadore, maltratta la moglie per un decennio: è condannato a sette anni e gli tolgono la potestà genitoriale
Un operaio ha picchiato, minacciato, umiliato e violentato la coniuge
PIEVE DI CADORE. Maltratta la moglie per dodici anni. Botte, minacce, umiliazioni e violenze sessuali. Un operaio trapiantato a Pieve di Cadore è stato condannato a sette di reclusione dal Tribunale di Belluno. Oltre a questo, G.F. dovrà risarcire la donna con 20 mila euro e gli sono state date anche l’interdizione dai pubblici uffici e la sospensione della potestà genitoriale. L’aveva denunciata per sottrazione di minore, quando lei se n’era andata con i bambini, ma l’accusa è stata archiviata e adesso l’imputato rischia anche la calunnia. Era difeso dall’avvocato Carmen Maraviglia, mentre l’ex coniuge si era costituita parte civile con Roberto Granzotto. Il processo si è svolto a porte chiuse per la delicatezza della situazione, ma la sentenza è pubblica e per le motivazioni sarà necessario aspettare 40 giorni.
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