Pieve lancia una colletta per la statua di Wojtyla
PIEVE DI CADORE. «Pieve di Cadore vuole acquistare la statua del beato Giovanni Paolo II, che fino a pochi giorni fa era posizionata sulla parte destra dell’ingresso della nuova ala dell’ospedale a lui intitolato».
Lo ha annunciato il sindaco Maria Antonia Ciotti durante le comunicazioni fatte all’inizio del consIglio comunale che si tenuto giovedì 29 novembre.
«Sono stata contattata dal gestore del Gran Caffè Tiziano, Stefano Pompanin», ha spiegato il sindaco Ciotti, che mi ha comunicato l’intenzione sua e di alcuni suoi colleghi di raccogliere il denaro necessario per acquistare la statua di Papa Wojtyla dello scultore Fiorenzo Bacci che per tutta l’estate è stata come una sentinella all’ospedale di Pieve. Ora», ha aggiunto, «l’immagine di Papa Giovanni Paolo II è stata spostata a Sappada».
L’intenzione di acquistare la statua era stata espressa dal gestore del Caffè Tiziano ancora qualche settimana fa, ma sinora sembrava più una boutade che altro. Invece averla comunicata al sindaco, ha reso l’iniziativa concreta, che dovrà essere quindi resa effettiva anche con altri partners evidentemente: si mira al coinvolgimento di più
«I particolari dell’operazione», ha affermato Pompanin, dovrebbero uscire dalla riunione che l’amministrazione comunale di Pieve ha indetto per giovedì sera alle 20,30, nella sala del Caffè Tiziano, ed alla quale sono invitate tutte le associazioni e le organizzazioni interessate alle attività turistiche. Se c’è l’approvazione del sindaco - e su questo, dopo le dichiarazioni in consiglio comunale penso non ci siano dubbi - si andrà avanti, curando i particolari su come organizzare la raccolta dei fondi necessari e sul luogo di posizionamento della statua».
La statua, secondo Nizzardo Tremonti, che per primo si è interessato all’acquisto della scultura ancora in settembre, costerebbe 50.000 euro: una cifra elevata, ma non impossibile per una zona come quella cadorina, nella quale l’immagine del Papa beato è come l’immagine stessa della speranza e di quel coraggio che a molti cadorini oggi manca.
«Anche se la statua si trova oggi a Sappada», afferma Tremonti, «non tutto è però perduto perché se gli enti ai quali mi sono rivolto, cioè Fondazione Unicredit e Consorzio Bim, dovessero intervenire, la statua del Papa potrebbe ritornare al suo posto sul piazzale dell’ospedale. Se però nascesse una iniziativa a livello di Pieve per la raccolta del denaro necessario al suo acquisto, tutto sarà più facile, sia per gli enti che per chi darà il via all’iniziativa».
Insomma, una idea che spera di avere anche le gambe per essere realizzata.
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