Pioggia dentro il treno lo sfogo di una passeggera

Viaggio da incubo sulla linea Padova-Montebelluna domenica pomeriggio «Non è giusto pagare la tariffa intera per questo servizio di trasporto»
Di Valentina Voi

BELLUNO. Era pronta ad aprire l’ombrello non appena scesa dal treno. Non si aspettava certo di doverlo fare all’interno dello scompartimento: alla fine, per ripararsi dalla pioggia che cadeva all’interno della carrozza, ha usato un cappuccio.

Cristina Pellicone insegna diritto ed economia alle superiori a Belluno. Domenica stava facendo ritorno a casa dopo essere stata a Milano a trovare il fratello. «Mi sono spostata in treno e la tappa obbligata è la Padova–Montebelluna» spiega, «mi trovavo sulla corsa delle 17.07 e non appena salita in carrozza mi sono accorta che c’erano delle pozze d’acqua. Ho quindi cercato una zona asciutta e mi sono accomodata».

Nel giro di pochi minuti, però, a Cristina è caduta addosso una vera e propria doccia fredda. «Ero seduta tranquillamente quando dal tetto è caduta una scia d’acqua» spiega, «proprio in quei minuti aveva cominciato a piovere con maggiore intensità e il getto d’acqua è arrivato improvvisamente. Forse qualcosa nel tetto ha ceduto. Mi sono bagnata capelli e indumenti».

L’insegnante, originaria di Reggio Calabria e a Belluno da un paio d’anni, non si perde d’animo. «Mi sono spostata alla ricerca di un posto asciutto ma negli altri vagoni il problema si ripresentava. Il treno era abbastanza pieno e anche gli altri viaggiatori avevano notato le infiltrazioni d’acqua. Alla fine, però, non ne potevo più di spostarmi: mi sono messa il cappuccio».

Cristina non si è però limitata a sopportare passivamente la situazione. Ha documentato con foto e video quanto stava accadendo: le gocce d’acqua che scendevano dal tetto, i sedili bagnati dalla pioggia, i rivoli sul vetro che separa gli scompartimenti.

«Ho anche spiegato cosa stava succedendo a dei poliziotti presenti sul treno» aggiunge, «che mi hanno assicurato che avrebbero fatto notare la cosa. Ma non mi sono fermata lì: ho presentato un reclamo ufficiale a Trenitalia. Speriamo che mi rispondano». Cristina tira in ballo anche i consiglieri regionali: «Vorrei che se ne occupassero» aggiunge, «visto che fino ad ora sembrano gli altri gli impegni in agenda».

Una disavventura che lascia l’amaro in bocca all’insegnante. «Pago il biglietto e non capisco perché ci debbano essere questi problemi di manutenzione. Non mi sembra il caso di pagare una tariffa piena se questo è il servizio di trasporto».

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