Pioggia di milioni sulla montagna bellunese: «Investiamoli bene»

Il pacchetto De Menech inserito nella Legge di bilancio. «Queste risorse danno risposte al nostro territorio»
BELLUNO. Un “pacchetto montagna” nella legge di bilancio. Ad annunciarlo è il deputato del Pd Roger De Menech, a poche ore dalla chiusura in commissione avvenuta ieri mattina. La novità di maggior rilievo, già annunciata ieri, è il rifinanziamento del Fondo Letta con 19 milioni di euro (4 nel primo anno, 5 nel 2019 e 10 nel 2020), soldi che saranno accessibili a tutti i comuni della provincia, tranne i 15 che già hanno accesso prioritario al Fondo dei Comuni di confine con Trento e Bolzano. «Il ritorno del Fondo Letta», dice De Menech, «è una grande soddisfazione. Sembra che sia collegato alla questione Sappada, ma non è così, perché il lavoro per ripristinarlo è iniziato nel 2014, quando abbiamo modificato anche il Fondo comuni di confine. Ora si tratta di creare un coordinamento con una visione ampia di come destinare i soldi».


Il secondo provvedimento che entra nel pacchetto montagna è l’incremento del Fondo Piccoli Comuni con 10 milioni all’anno per 6 anni, passando cioè da 100 a 160 milioni in totale. Nella legge Piccoli Comuni, invece, viene aggiunta l’estensione del servizio postale universale per la consegna di pacchi oltre i 5 kg, consentendo quindi una maggiore valorizzazione della capillarità degli uffici postali anche nelle zone montane dove il servizio universale sopperisce al fallimento di mercato.


Sempre per quanto riguarda gli investimenti, ci sono 50 milioni a disposizione delle aree interne del Paese per la costruzione di scuole innovative, cioè il completamento del programma di realizzazione di scuole con caratteristiche ben determinate.


Quella che si chiude è stata un’annata difficile per gli apicoltori che dalla legge di bilancio trovano un sostegno almeno fiscale: si prevede infatti che gli apicoltori con meno di 20 alveari nei comuni montani siano considerati amatori e quindi i proventi non andranno a fare reddito per le persone fisiche.


Ci sono poi alcuni provvedimenti particolarmente importanti diretti alle pubbliche amministrazioni. Si parte dalle Province, che vedono incrementare di 76 milioni (nel 2018) le risorse per il finanziamento delle spese correnti. Le Province vedranno anche, finalmente, uno sblocco parziale al 25% del turnover dei dipendenti. Per la Provincia di Belluno si tratta di 4-5 lavoratori in più che, per quanto pochi, daranno una boccata d’ossigeno all’ente. Per i Comuni sotto i 5 mila abitanti, invece, lo sblocco del turnover è al 100%.


Fondamentali anche i 120 milioni nel 2018 e 300 milioni dal ’19 al ’23 destinati alla manutenzione delle strade. La finanziaria prevede anche un fondo di 70 milioni di euro come garanzia statale sui mutui alla Banca europea degli investimenti, fondo che può attivare investimenti per un miliardo negli interventi contro il dissesto idrogeologico, soldi destinati esclusivamente alle Regioni del centro nord. Infine 30 milioni per i Parchi e altri provvedimenti per gli universitari, contro le maxi bollette e per gli studenti con disabilità.


Soddisfazione anche da Sebastiano Casoni, segretario dei Giovani Pd: «Il governo del Pd rende protagoniste le amministrazioni locali. Pensiamo anche ai 18 milioni arrivati a Belluno per la rigenerazione urbana e agli 8 per le aree interne. Abbiamo rivendicato più autonomia: con queste risorse possiamo dimostrare cosa sappiamo fare per il bene del territorio».


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