Piol contro la presenza del Bard, se ne va
BELLUNO. Non sono mancate delle polemiche all’interno dell’assemblea del Pd svoltasi l’altra sera. A sollevarle la presenza di alcuni componenti del Bard e di estranei al partito, presenza che non è piaciuta a Quinto Piol.
«Non sapevo che venerdì sera avrei dovuto assistere ad un confronto tra Pd e Bard. Pensavo che ci fosse l’assemblea dei democratici», dice critico Piol che spiega come sono andate le cose. «Ho visto alcuni esponenti del Bard, come il portavoce Diego Cason e allora mi sono chiesto che cosa c’entrasse il Bard con noi. Ho subito presentato una mozione d’ordine per chiedere che uscissero tutte le persone estranee alla nostra assemblea. Ma la mia richiesta non è stata accolta, e così a quel punto ho preferito andarmene io. Ho lasciato quindi l’assemblea. Io ritengo», aggiunge ancora il membro del Pd, «che a un’assemblea del partito debbano esserci soltanto gli esponenti che ne fanno parte. Ma a quanto pare non è così per tutti».
Non si dice per nulla scandalizzata da questi “intrusi” la segreteria Erika Dal Farra. «Dispiace che Quinto Piol non sia rimasto perché non c’è alcun problema per me se assistono altri movimenti. Noi siamo aperti a tutti, pur consapevoli che c’è una differenza tra il Pd e il Bard».
Dello stesso avviso anche Roger De Menech: «Il rapporto con gli altri partiti è di accordo e di relazioni. E su questa linea dobbiamo muoverci con grande franchezza. Per cui per me non esiste alcun problema se alle nostre assemblee assiste anche il Bard con cui peraltro c’è un accordo». (p.d.a.)
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