Pistola e proiettili della Grande guerra in una nicchia dietro l’altare

Eccezionale ritrovamento nella chiesetta di Mussoi durante lo smontaggio della pala per il restauro



Sono rimasti nascosti per oltre un secolo. Una pistola della Prima Guerra Mondiale e una settantina di proiettili erano nascosti in una nicchia dietro la pala d’altare nella chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo, a Mussoi.

La parrocchia ha deciso di restaurare la tela, e si è affidata alla professionista Mariangela Mattia. Ieri durante le operazioni di smontaggio della pala, la sorpresa: i tecnici hanno prima scoperto una nicchia, tanto grande da poter ospitare un uomo, e sul fondo c’erano la pistola e le munizioni. Il reperto risale alla Grande guerra, l’arma è del 1908 e di fabbricazione belga. Circa metà dei proiettili, però, sono di un altro calibro: erano munizioni di un’altra arma.

Superato il comprensibile stupore, il parroco di Mussoi Fra’ Sandro ha subito chiamato la Polizia, che ha recuperato i reperti bellici. Il ritrovamento è eccezionale, e permetterà di ricostruire un’altra parte della storia della città.

Il restauro

La pala d’altare è stata realizzata da Antonio Cicogna nel 1594. Nel laboratorio di Mariangela Mattia la si può vedere molto da vicino: la tela è rotta in alcuni punti, piena di polvere e c’è parecchio sporco da rimuovere. I chiodi che la tengono fissata sul telaio sono arrugginiti e stanno mangiando i bordi. «Ce n’erano altri, che sono stati rimossi probabilmente in un precedente restauro», racconta la professionista indicando i buchi nella tela. «È molto rimaneggiata, sarà un bel recupero».

Gli occhi della Mattia indagano i volti di San Giacomo e San Giovanni Battista, quello della Madonna e del Bambino che tiene in grembo. Sembrano già immaginare come sarà la tela dopo la pulizia. «Sono presenti alcuni interventi di ridipintura», evidenzia la professionista. Ci vorranno tre o quattro mesi per completare l’operazione, ma a fine agosto, durante la festa di Mussoi, sarà presentato lo stato di avanzamento dei lavori.

Valorizzare la chiesetta

Il restauro è finanziato dalla parrocchia di Mussoi. «Intanto affrontiamo il recupero della pala d’altare», racconta Fra’ Sandro. «Sarebbe bello poter restaurare tutta la chiesetta, che è chiusa da tempo, ma pur capendo l’importanza di questo pezzo di storia, capisco di più le necessità delle persone». I frati gestiscono una mensa e aiutano chi è in difficoltà, e basta avvicinarsi alla chiesa attorno a mezzogiorno per vedere quante persone attendono l’apertura della mensa.

«Comunque ci siamo mossi con la Diocesi per cercare di inserire la chiesetta in un circuito di visite», continua Fra’ Sandro. «Se ci sarà risposta anche da parte della comunità, magari per aprirla qualche ora al giorno o alla settimana, potremmo decidere di proseguire con il restauro, compatibilmente con le risorse che saranno a disposizione».

Nella chiesetta c’è un ciclo di affreschi del XVI secolo, il soffitto è stato affrescato da Nicolò De Stefani nella seconda metà del 1600 e attorno all’abside ci sono pregevoli lunette di Giovanni De Min, risalenti al 1800.

Il ritrovamento

Proprio dietro l’abside, in una nicchia rimasta celata per oltre cent’anni, sono stati ritrovati la pistola e i proiettili. «Nessuno se n’era mai accorto, neanche quando la pala, che si stava staccando, è stata riposizionata», continua Fra’ Sandro. Dietro le pale d’altare possono essere rinvenuti scheletri di topi morti, nessuno dei collaboratori di Mariangela Mattia s’immaginava di vedere una nicchia tanto grande da poter ospitare un uomo. E di trovare quelle armi. —



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