Pitbull ucciso, nuovo incarico ad un avvocato
AGORDO. Una nuova cordata di associazioni animaliste scende in campo a livello legale nella vicenda del pitbull strangolato sabato scorso ad Agordo, dando incarico ad un avvocato di seguire da vicino le indagini, e intanto lancia un appello agli enti locali bellunesi perché avviino un confronto sul benessere degli animali, già dalla prossima conferenza dei sindaci Usl.. Dopo Siamo tutti animali, l’associazione che fa capo al Movimento Antispecista che all’indomani dell’uccisione di Khaos ha incaricato l’avvocato Marzia Ianese di raccogliere la documentazione per una querela, ora sono l’associazione Apaca e le sezioni bellunesi di Lav, Oipa e Ciotole Piene Pance Felici ad esprimere sgomento e indignazione per la morte di Kaos e ad annunciare un’azione legale.
«Abbiamo interessato il nostro ufficio legale di Roma», spiega infatti Kelly Callegher, responsabile di Lav Belluno, «e, insieme alle altre organizzazioni che fanno parte del tavolo di coordinamento delle associazioni animaliste, abbiamo dato incarico all’avvocato Marinella Pasin del foro di Belluno di monitorare lo stato delle indagini e del procedimento. Ci auguriamo che le indagini, grazie anche al materiale video disponibile in rete, portino al più presto a fare piena luce sull’accaduto e alla condanna dei responsabili».
Ma alle associazioni bellunesi preme anche sottolineare che sarebbe fondamentale che proprio questo caso spingesse i sindaci della provincia ad interrogarsi su quanto ci sia da fare per garantire la migliore convivenza tra animali e popolazione.
«Pochissimi amministratori», affermano Luisa Gross e Anna Sanvido, rispettivamente presidente e referente locale di Ciotole Piene, «emanano ordinanze con divieti e prescrizioni dopo la classificazione della mordacità del cane da parte dell’Azienda sanitaria. Rari sono i sindaci che mobilitano la polizia locale su segnalazioni anche circostanziate di gravi maltrattamenti e detenzioni inidonee, spesso alla base di reazioni aggressive. Solo una manciata di enti ha adottato regolamenti sul benessere animale accettabili, mentre nella stragrande maggioranza dei comuni sono ancora in vigore vecchie e anacronistiche norme di polizia rurale. L’invito che rivolgiamo a tutti i sindaci della provincia è di mettere subito questi temi all’odine del giorno della prossima conferenza dei sindaci dell’Usl 1 Dolomiti, nella consapevolezza che le violenze sugli animali anticipano inesorabilmente anche quelle sugli uomini». —
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