Più di quattro milioni in tre anni in aiuto a famiglie e studenti
BELLUNO. Circa 6 mila studenti e 55 istituti scolastici. A questi ultimi si aggiungono quelli fuori provincia. Perché i ragazzi bellunesi, specie dei Comuni di confine, per studiare si spostano anche al di là dei confini provinciali. E comunque quelli che rimangono nel Bellunese (che sono la grande maggioranza), in alcuni casi, a causa delle lunghe distanze che devono affrontare, sono ospitati in convitti e alloggi.
“Investi scuola” - il nuovo nome dell’“Unico Studenti”, cancellato nel 2011 - si pone l’obiettivo di rispondere pure a queste esigenze: nel pacchetto è infatti anche previsto un aiuto per gli studenti delle superiori che vivono fuori sede che, secondo i dati del Consorzio Bim del 2015, sono poco meno di 300: se la distanza tra il luogo di residenza e la scuola è superiore a 35 chilometri, scatta il rimborso di 320 euro.
«Abbiamo introdotto la novità, per andare incontro a problematiche sollevate dalle scuole», sottolinea Giuseppe Pat, presidente Dolomitibus. «È infatti agevolato anche chi, per obbligo formativo, deve effettuare stage e tirocini in aziende con sede diversa dal proprio istituto e richieda un altro abbonamento oltre al primo». Per il resto, la formula di “Investi scuola” è quella vincente dell’“Unico”, che permette a tutti gli studenti, qualsiasi sia la distanza scuola-residenza e indipendentemente dall’Isee, di pagare al massimo 274 euro per dieci mesi e 307 per dodici mesi (l’abbonamento per un mese è per tutti di 33,50 euro).
Importi che corrispondono a quelli della prima fascia chilometrica (0-5 km) e che per le altre 10 fasce garantiscono alle famiglie risparmi consistenti, fino al 60%: solo per fare qualche esempio, 207,50 euro per la tratta Belluno-Feltre, 242 per quella Alleghe-Belluno e 266,60 per il tragitto Belluno-Santo Stefano.
«Ricordiamo che le tariffe Dolomitibus sono ferme al 2013», fa presente Pat. “Investi scuola” riguarda gli studenti residenti (non semplicemente domiciliati) in provincia, di età non superiore ai 26 anni, che frequentano gli istituti superiori, anche fuori dai confini provinciali. «Come ufficio scolastico provinciale abbiamo fatto una ricognizione per capire quanti vanno a studiare in altre province o regioni», precisa Maurizio Milani dell’Ust, «ed è stata individuata una decina di istituti, tra cui Montebelluna, Vittorio Veneto, Valdobbiadene, Treviso, a cui si rivolgono i ragazzi bellunesi. Negli ultimi anni, ci sono diversi movimenti dal Cadore verso Brunico e Val Pusteria».
Movimenti fuori provincia che riguardano soprattutto i Comuni di confine. Non a caso, “Investi scuola” è uno dei progetti messi in campo grazie all’approvazione da parte del Comitato paritetico per la gestione dell’intesa per il Fondo Comuni confinanti.
Si tratta, per il triennio, di 4 milioni e 100 mila euro, di cui 2 milioni e 300 mila messi dal Fondo e 900 mila, a testa, da Provincia e Consorzio Bim Piave. L’agevolazione è garantita anche per il trasporto su treno: per tutti, abbonamento mensile a 33,50 euro, trimestrale a 100,50 e annuale a 307 euro. Pure in questo caso con grossi risparmi. «“Investi scuola” riguarda servizi offerti sia da Dolomitbus che da altri vettori, sia in provincia che fuori», dice ancora Pat. «Due le modalità per accedere al sostegno: applicazione diretta a tariffa agevolata grazie alle convenzioni sottoscritte tra Provincia con le aziende del tpl (è il caso esclusivo di Dolomitibus); rimborso successivo della maggior spesa sostenuta su presentazione di domanda alla Provincia (entro le 12 del 14 luglio 2017) per Trenitalia, Mom, Saf, Trentino Trasporti, Sad, Atap, Sbizzera, Ereri/Perera e per i fruitori di convitto/alloggio».
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