Più soldi per il personale il Comune blocca le spese

Il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici costa 300 mila euro a Palazzo Rosso Olivotto: «Per ora sono congelate le uscite non obbligatorie, come i contributi»
BELLUNO. Più soldi per i dipendenti pubblici, ma i Comuni vanno in difficoltà. E bloccano tutte le spese non obbligatorie. La manovra, contenuta nella legge di bilancio, costerà 300 mila euro a Palazzo Rosso. Se nulla cambierà, dalla discussione in Parlamento, i dipendenti pubblici da gennaio 2018 percepiranno 85 euro lordi in più, al mese. Il rinnovo del contratto era atteso da sette anni. Ma le ricadute per gli enti locali non sono da sottovalutare.


Il Comune di Belluno, per esempio, dovrà mettere a bilancio 300 mila euro in più nel capitolo “spesa per il personale”. «Per un bilancio come il nostro è una cifra considerevole», spiega l’assessore di riferimento, e vicesindaco, Lucia Olivotto. «Le risorse sono sempre meno, la maggior parte delle entrate e delle spese sono vincolate, quindi da qualche parte dobbiamo reperire questi soldi». Per il momento sono state congelate tutte le spese non obbligatorie. Come i contributi, «tutti quelli possibili e immaginabili», continua la Olivotto. «Del resto quella per il personale è una spesa che dobbiamo coprire».


La giunta sta già lavorando al previsionale 2018. L’obiettivo è portarlo in consiglio comunale entro la fine dell’anno. «Nelle bozze che abbiamo predisposto abbiamo tenuto conto, almeno in parte, dell’incremento di spesa per il personale», continua la Olivotto. Come coprirla? Anche per quest’anno il Comune non potrà ritoccare, per legge, le aliquote delle tasse e delle imposte che riscuote. I cittadini, dunque, non vedranno aumenti nell’Imu, nella Tasi, e nell’Irpef. «Non avendo nuove entrate, non abbiamo molte alternative, anche perché molte risorse sono vincolate (come le sanzioni del codice della strada). Una possibilità è ricorrere a bandi e contributi esterni per pagare alcune spese, come quelle per il sociale».


Ma non essendoci certezza di ottenere i contributi, in via prudenziale nelle bozze di bilancio sono state eliminate tutte le spese non obbligatorie, come i contributi. Fondamentali, per moltissime realtà (da quelle sportive a quelle culturali). «Mi auguro che il governo trovi una soluzione», conclude la Olivotto. «Altrimenti saremo costretti a rimettere tutto in discussione. Il rinnovo del contratto del pubblico impiego è legittimo, ma mi auguro che il governo metta risorse aggiuntive per coprire la spesa».


L’Anci si è già mosso in questa direzione. Lo conferma il sindaco Jacopo Massaro: «È stato presentato un emendamento alla legge di bilancio, per chiedere al governo di mettere 600 milioni di euro per l’aumento dei costi dovuto al rinnovo dei contratti». Nell’attesa di sapere come andrà a finire, da Palazzo Rosso è partito l’invito anche alle società partecipate di prevedere, nei loro piani finanziari, l’adeguamento degli stipendi dei dipendenti.


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi