Più tedesco per il Cadore l’Ufficio scolastico dice no

BELLUNO. In Cadore e Comelico dirigenti scolastici, insegnanti e genitori chiedono di potenziare l’insegnamento del tedesco alle medie. Ma a fronte di una lettera firmata dalle famiglie delle aree...
Studenti in una classe dell'Istituto di Stato della Cinematografia e Televisione, Roberto Rossellini, Roma, in una foto d'archivio. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO
Studenti in una classe dell'Istituto di Stato della Cinematografia e Televisione, Roberto Rossellini, Roma, in una foto d'archivio. ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

BELLUNO. In Cadore e Comelico dirigenti scolastici, insegnanti e genitori chiedono di potenziare l’insegnamento del tedesco alle medie. Ma a fronte di una lettera firmata dalle famiglie delle aree interessate, l’Ufficio scolastico territoriale ha deciso di riconfermare le cattedre presenti quest’anno, dando spazio al francese più che al tedesco.

La decisione non è piaciuta, anche perché molti genitori e studenti si erano illusi di veder cambiare qualcosa. E hanno chiesto un incontro con l’Ufficio scolastico. «Il tedesco è importante per il Bellunese e soprattutto per il Cadore e il Comelico che confinano con paesi come l’Austria», dicono dalla parte alta della provincia.

Attualmente in centro Cadore ci sono una sezione di francese a Lozzo, una a Domegge e una a Calalzo e due a Pieve di Cadore, a fronte di una di tedesco per ogni scuola. Le cattedre di francese di Lozzo e Calalzo erano rette perlopiù da precari. Quest’anno però è andata in pensione la titolare delle due sezioni di Domegge e quindi famiglie e istituti si erano mossi a metà dell’anno scolastico per raccogliere le firme per potenziare il tedesco, trasformando le due sezioni di francese di Pieve in due di tedesco. Ma senza togliere posti ai docenti di francese. E la stessa cosa è avvenuta a Lozzo. «La situazione è che molti in queste vallate sono figli di gelatieri, e anche in vista di un futuro lavoro è fondamentale conoscere questa lingua», dicono dalle scuole.

«Consideriamo che con la crisi dell’occhialeria in Cadore, molti si sono spostati per trovare un impiego in Alto Adige dove è richiesta la conoscenza di questa lingua».

E se in un primo tempo tutti pensavano che le richieste di cambiamento potessero essere accolte dal Provveditorato, alla fine non è stato così, tanto che tutto rimarrà come prima, ad esclusione del fatto che la cattedra di francese sarà quella di Pieve di Cadore e Lozzo, due realtà distanti tra loro e per di più afferenti a due Istituti comprensivi diversi.

Che il tedesco sia importante per il Bellunese lo dimostra anche l’esperienza innovativa vissuta dall’Istituto comprensivo di Puos d’Alpago dove la dirigente Vanna Rossetti e il professor Marcello Sabato hanno avviato un progetto che ha visto impegnato un gruppo di ragazze di terza media che hanno seguito i corsi di tedesco al mattino e al pomeriggio «così da conseguire la certificazione del Goethe institut a Padova. Le ragazze ce l’hanno fatta e questo va ad aumentare anche i loro crediti con cui andranno alla scuola superiore», dice il docente che aggiunge: «In Alto Adige è previsto perfino un anno di studio in Austria. Qui si potrebbe pensare a qualche mese di studio all’estero per migliorare la lingua oltre che per avere un’apertura mentale diversa». (p.d.a.)

Argomenti:scuolatedesco

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi