Più turisti fa rima con soldi da investire per iniziative
BELLUNO
L’Italia è fatta di grandi città, gioielli dell’arte e dell’architettura, e di piccoli borghi, non meno affascinanti. I turisti, in numero sempre maggiore, stanno scoprendo anche le realtà più piccole. Cittadine, paesi che riservano, molto spesso, sorprese. È il caso di Belluno, che da qualche anno è entrata a far parte di un circuito turistico che ha aumentato il numero dei villeggianti. E ne ha portati anche dall’estero: da giorni in città non si trova un posto letto, il parcheggio di Lambioi è affollato di camper e per le vie del centro storico si può sentir parlare indistintamente francese, inglese e tedesco.
L’aumento dei turisti porta con sè anche un’altra conseguenza positiva: cresce il gettito della tassa di soggiorno. Il Comune ha messo nel bilancio preventivo 150 mila euro, 14 mila in più rispetto all’anno scorso. «Il dato definitivo lo avremo a fine anno, ma le previsioni sono sempre state rispettate da quando abbiamo introdotto l’imposta di soggiorno», spiega il vicesindaco e assessore al bilancio Lucia Olivotto.
Era il 2015. In sei mesi il Comune incassò grazie ai turisti circa 50 mila euro. L’anno successivo l’importo è salito a circa 120 mila euro. L’anno scorso a 136 mila. Un aumento costante, che rallegra gli amministratori non solo per le cifre (che devono essere reinvestite nel settore turismo e vanno a finanziare iniziative di vario genere), ma soprattutto perché Belluno è diventata una meta da visitare. Per italiani e stranieri.
Il turista che soggiorna in città paga 2 euro quando dorme in alberghi a 4 stelle o di categoria superiore. 1,50 euro negli hotel tre stelle e tre stelle superiori. 1,40 euro negli alberghi a due stelle. Un euro per tutte le altre strutture, compresi b&b, affittacamere, residence e rifugi.
La norma impone che l’imposta di soggiorno vada reinvestita per attività legate al turismo: «Usiamo questi soldi per finanziare parte delle iniziative natalizie, anch’esse di richiamo per i turisti oltre che per i residenti», spiega il vicesindaco. «Inoltre paghiamo le navette per il Nevegal, finanziamo gli uffici turistici in piazza Duomo e sul Colle e contribuiamo ad alcuni iniziative che vanno sempre nella direzione di aumentare il numero dei villeggianti». La destinazione dei 150 mila euro che il Comune incasserà quest’anno sarà decisa a fine anno, ma il settore è quello.
Ma a cosa si deve l’aumento del gettito derivante dall’imposta di soggiorno? «Sono aumentate anche le strutture ricettive in città», continua la Olivotto, «ma se è successo è perché c’è domanda». E non è nemmeno soddisfatta appieno: ci sarebbe necessità di nuovi posti letto, nel capoluogo come sul Nevegal.
«Anche questa stagione sta andando molto bene», conclude Lucia Olivotto. «Iniziamo a vedere i frutti di un lavoro avviato sei anni fa. Ci siamo fatti conoscere e dobbiamo essere noi bellunesi i primi a credere che la nostra città meriti di essere visitata. Perché Belluno è bella e si sta bene». —
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