Pizzeria Al Parco: «Tante ordinazioni ma il futuro sarà difficile»
LIMANA
Ai giovani chi ci pensa? Dopo aver preparato un delizioso spiedo andato a ruba, Simonetta De March riflette sul futuro. La titolare della Pizzeria Al Parco, situata nell’incantevole scenario dei Coi de Navasa in comune di Limana, inizia con i figli a studiare il piano della ripresa.
Conta su ampi spazi, oltre 300 coperti e dunque potrà comunque ospitare un buon numero di persone, seppur con le assai probabili restrizioni. In estate poi non manca la graziosa veranda, grazie alla quale i bambini possono divertirsi spensierati.
Ma meno persone da servire significa minore bisogno di personale. Nella ristorazione in generale, i collaboratori vengono regolarizzati tramite contratto a chiamata, nel caso in cui non siano dipendenti fissi.
Molto spesso si tratta di giovani studenti i quali approfittano del fine settimana per guadagnare qualcosa.
«I miei ragionamenti riguardo questo specifico tema sono frequenti. Da noi molti giovani il sabato e la domenica prestavano la propria opera due, tre ore. Camerieri, aiuto cuochi e così via. A noi va bene perché sono le giornate di maggior afflusso di commensali, e a loro altrettanto. D’altronde parliamo nella maggior parte dei casi di volenterosi studenti universitari che con questo lavoro si guadagnano i soldi del treno, dell’affitto, della spesa o così via. Ebbene, con minor capienza ne serviranno di meno e non potranno neppure rivolgersi altrove, essendo la situazione identica per qualsiasi attività di ristorazione».
Tra l’altro, evidenzia la De March, «nel caso specifico di Belluno teniamo conto di quanto costi frequentare l’università. Penso siano loro la categoria più indifesa ora».
PROSPETTIVE
De March diventerà nonna tra pochi giorni, e questo «è un motivo per sorridere. I prossimi mesi? Ormai l’anno è andato, c’è poco da fare, molti dei nostri clienti sono i turisti della bella stagione. Senza dimenticare pranzi e cene delle cerimonie e così via. Ad ogni modo noi cerchiamo di sopravvivere, auspicando l’arrivo di periodi più felici».
Il ristorante pizzeria Al Parco non ha attivato la consegna a domicilio per la pizza, complice le distanze geografiche rispetto ai centri abitati. Ad ogni modo, nel fine settimana appena trascorso ha voluto preparare un succulento doppio pranzo, ricevendo parecchi ordini. Il primo segnale del post Coronavirus per la sua attività. «Dalle tagliatelle con ragù di capriolo allo spiedo accompagnato dalla polenta, dai ravioli al ragù di lepre al cervo alla cacciatora. E tante altre prelibatezze, gradite dai nostri clienti».
Nel frattempo da domani, grazie alle nuove direttive regionali, sarà possibile andare direttamente Al Parco a ritirare le pizze d’asporto. Rispettando, chiaro, le varie normative. Ma se non altro sembrerà di ritrovare una parvenza di normalità. —
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