Pizzolotto, «la situazione più critica per l’Alpago»

Preoccupato il sindaco Soccal per la vicenda del fallimento dell’impresa «Ho sempre trattato con la proprietà, sindacati e lavoratori non li ho mai visti»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. «Questa è la situazione peggiore che si è creata in Alpago dall’inizio della crisi del 2008. E siamo molto preoccupati».

Il sindaco di Alpago, Umberto Soccal ha cercato di seguire da vicino, anche quando amministrava l’allora comune di Pieve d’Alpago, la vicenda della Pizzolotto Detersivi, l’azienda storica che ha chiuso i battenti per fallimento.

Un epilogo che è arrivato come un fulmine a ciel sereno per la provincia di Belluno e soprattutto per il territorio dell’Alpago visto che di questa azienda, in difficoltà da diversi anni, non si è mai saputo quasi nulla. «In tutti questi anni di crisi», precisa il primo cittadino, «ho sempre avuto contatti con la proprietà. Nessuno del sindacato o dei lavoratori è venuto da me per palesarmi le difficoltà, e per dirmi come stavano le cose. Non ho mai avuto contatti con le parti sociali».

Una situazione alquanto atipica visto che per moltissime delle aziende del Bellunese in crisi, soprattutto quelle con un numero elevato di dipendenti, sindacati e dipendenti hanno sempre cercato di coinvolgere la comunità, andando addirittura dal Prefetto. Ma qui si è consumato un fallimento in un silenzio davvero anomalo. Anche perché rimarranno a casa ben 58 persone. E tra queste c’è chi sottolinea, come ha fatto lo stesso sindaco, come tutta la vicenda sia passata inosservata. «Questa azienda è stata dimenticata nel limbo tra la burocrazia e i finti buonismi», dice qualche lavoratore che non lesina le critiche anche al sindacato. «Ci avevano promesso che senza di loro saremmo finiti allo sbando, ma poi è stato persino difficile riuscire a comunicare con loro. E ora siamo a casa».

Il sindaco è molto preoccupato. «La situazione ha iniziato a scricchiolare già nel 2008 con la crisi, tanto che poi nel tempo dagli oltre 100 dipendenti si è scesi ai 58 attuali. L’azienda cercava il concordato, ma non è arrivato e allora la soluzione è stata il fallimento. La Pizzolotto Detersivi lavorava molto con i supermercati che però a loro volta hanno risentito della crisi. Si tratta di una delle prime imprese che si è insediata nell’area industriale di Paludi. C’erano anche delle trattative in corso sia per l’affitto sia per la vendita di ramo di azienda che poi non hanno avuto seguito. L’ultimo incontro con la proprietà l’ho avuto a dicembre dell’anno scorso quando ancora si sperava che qualcosa potesse cambiare. E tutto questo è avvenuto nel silenzio e non so spiegarmi il motivo di questa cosa».

Soccal si dice però anche cautamente fiducioso che i 58 lavoratori della Pizzolotto possano trovare un nuovo impiego. «A Paludi ci sono diverse aziende che fino a qualche tempo fa assumevano e quindi speriamo che tutti questi ex dipendenti possano trovare una nuova collocazione».

Come andranno le cose ancora non si sa, anche se l’amministratore dell’Alpago annuncia che «non appena sarà nominato il curatore fallimentare chiederò un incontro per capire come muoverci, come amministrazione comunale, per agevolare il reinserimento degli ex dipendenti e dare così un nuovo spiraglio di fiducia a 58 famiglie».

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