Pizzolotto, replica il sindacato «Abbiamo fatto il possibile»

ALPAGO. Si dicono «amareggiate e stupite» le sindacaliste Milena Cesca della Femca Cisl e Denise Casanova della Ficltem Cgil per le critiche nei loro confronti sul fallimento della Pizzolotto...

ALPAGO. Si dicono «amareggiate e stupite» le sindacaliste Milena Cesca della Femca Cisl e Denise Casanova della Ficltem Cgil per le critiche nei loro confronti sul fallimento della Pizzolotto Detersivi. Sia il sindaco di Alpago, Soccal, che alcuni lavoratori avevano evidenziato il silenzio in cui si è consumata questa vicenda.

«Non vogliamo alimentare una polemica sterile, visto l’epilogo di un lungo e complicato percorso di declino, quello della Pizzolotto Detersivi, iniziato nel lontano 2009, che le nostre categorie sindacali Femca-Cisl e Filctem-Cigil hanno sempre cercato di arrestare, per quello che è il nostro ruolo. I protagonisti», scrivono in una nota Cesca e Casanova, «oltre alla proprietà, sono stati i lavoratori e le rsu che in questi anni si sono prodigati per tentare fino all’ultimo di evitare la chiusura della loro azienda».

E a chi dice che tutto è avvenuto nel silenzio replicano parlando di «tutti gli incontri, le trattative, le assemblee fatte con i lavoratori e ancora gli incontri con i legali, con i consulenti con le Associazioni degli Industriali di Belluno e di Treviso, che si sono prodigati nel tentativo di risanare, salvare, recuperare una realtà molto importante per il territorio. Così come tutti gli accordi sottoscritti e gli ammortizzatori sociali utilizzati, per evitare la perdita di posti di lavoro. E se oggi restano senza un impiego 58 persone e non 100, è perchè si è fatto il possibile per trovare soluzioni che evitassero i licenziamenti. Fino ad oggi nessun dipendente di Pizzolotto Detersivi è stato licenziato, ma chi se n’è andato lo ha fatto per agganciare la mobilità alla pensione e perchè si è ricollocato altrove. Ora per le 58 persone che restano non sempre sarà facile ricollocarsi. A questi va riconosciuto il merito di aver tentato il tutto per tutto per evitare il fallimento, anche con l’ultimo contratto di solidarietà che non vedrà mai la luce. A queste persone vogliamo restare accanto anche in futuro, per l’assistenza legale ma anche per contribuire a realizzare progetti di riqualificazione e ricollocazione».

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