Plastica come combustibile, la cementeria avvia l’attività

Quero Vas e Alano gettano acqua sul fuoco dopo le polemiche a Pederobba: «l’impianto è controllato ed è arrivato il via libera degli enti» 
Poloni Onigo palestra incontro con azienda Cementi Rossi su inceneritore
Poloni Onigo palestra incontro con azienda Cementi Rossi su inceneritore



I Comuni di Quero Vas e Alano di Piave non vedono rischi nell’avvio del progetto della CementiRossi di Pederobba, che il 29 novembre ha iniziato a bruciare come combustibile le plastiche derivanti dalla raccolta differenziata, al termine dell’iter dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Treviso.

La vicenda era iniziata nel 2017, quando l’azienda situata appena oltre il confine provinciale bellunese era stata al centro di un’accesa polemica che aveva coinvolto l’amministrazione di Pederobba, il comitato ambientalista locale Aria ed i Comuni limitrofi di Quero Vas e Alano di Piave. I timori erano in particolare quelli legati al rischio di emissione di diossina, sostanza cancerogena.

Nei giorni scorsi il comitato Aria che voglio ha riacceso i riflettori sul progetto, scrivendo sarcasticamente sui social che «anche la provincia di Treviso ha ora il suo co-inceneritore di rifiuti a Pederobba».

«L’utilizzo delle plastiche come combustibile», ha sottolineato il direttore della CementiRossi Gennaro Verbaro, «è partito il 29 novembre previa comunicazione al Comune di Pederobba, alla Provincia, all’Arpav. Tutto è stato fatto secondo la scaletta prevista dall’autorizzazione ed è stato avviato l’uso anche di plastiche come combustibile. Tutto sta procedendo regolarmente e non c’è stata alcuna sorpresa dall’introduzione di questo materiale nei forni».

A fornire una risposta scientifica sarà ora la Usl 2 della Marca Trevigiana mediante uno studio epidemiologico su commissione della giunta del sindaco Turato e ora giunto a conclusione. Lo studio verrà presentato lunedì alle 18 durante un consiglio comunale straordinario a Pederobba.

Ma come reagiscono i Comuni del Basso Feltrino al progetto della CementiRossi, ad un tiro di schioppo dal confine?

«Basta al terrorismo mediatico in tutte le sue forme», dice il sindaco di Quero Vas, Bruno Zanolla, «perché la questione è di vecchia data e non dobbiamo divulgare inutili allarmismi. Quero Vas aveva partecipato al tavolo di lavoro anni fa con il Comune di Pederobba con il quale si era giunti a conclusione che sarebbe stato fatto uno studio ad hoc sulla questione. Operazioni di combustione della plastica non vengono fatte a caso: se la CementiRossi ha dato inizio all’operazione significa che ha ricevuto tutti i dovuti controlli da esperti del settore e che opererà nel rispetto delle normative vigenti sulla sanità. Pertanto possiamo stare tranquilli. In Italia c’è il problema dello smaltimento dei rifiuti, che avverrà invece a Pederobba con l’inceneritore che da noi non c’è. Un progetto dunque utile». Si potrebbe quindi pensare ad un inceneritore nel Bellunese? «No», dice Zanolla, «perché non ci sono le condizioni per farlo».

Da Alano parla invece il consigliere Luigi Spada, che spiega: «Penso che non possiamo mettere in discussione gli studi epidemiologici effettuati dall’Usl. Per questo non comprendo i dubbi della gente. Avevamo preso parte al tavolo con Pederobba a suo tempo, dopodiché ci siamo tenuti in disparte perché siamo convinti che il progetto della CementiRossi sia valido proprio perché ci sono degli esperti che vi operano. Non ci sono rischi per la salute». —

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