Pm10, a Feltre raggiunto il limite di sforamenti

Martedì superata per la trentacinquesima volta in un anno la soglia di polveri sottili. L’Arpav fa scattare le segnalazioni

FELTRE. E siamo a trentacinque. È stato raggiunto martedì il limite delle giornate fuorilegge per i livelli di Pm10 nell’aria, che una volta superato obbliga il Comune a fare i conti con quelle misure che scattano per la riduzione dell’inquinamento.

I dati forniti dalla centralina Arpav dell’area feltrina sono preoccupanti e si cercano soluzioni anti-smog. In contesti metropolitani c’è stata in passato la scelta delle targhe alterne, ma qui non ci si illude che spostando dal contesto del centro urbano un po’ di traffico ci sia una ricaduta che modifica il segno delle polveri sottili. Da parte sua, l’Arpav al trentacinquesimo e poi al trentaseiesimo sforamento fa la segnalazione ufficiale al Comune. Dopo di che, l’azione diretta dell’Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto si ferma qui e non prevede sanzioni. Con la consapevolezza che «il Comune non è responsabile di tutte le fonti che determinano un eventuale superamento. Esistono almeno tre elementi chiave: il primo è quanto viene emesso considerando stufe, traffico, industrie, agricoltura, treni e così via. Il secondo è l’orografia delle nostre montagne», fa sapere l’Arpav attraverso il direttore del dipartimento provinciale, Rodolfo Bassan. «Poi ci sono le condizioni climatiche che si sono instaurate. Ci sarebbe bisogno di una bella pioggia, neve o vento, ma fino a Natale il tempo rimarrà stabile».

Il Comune ha il suo “Piano d’azione per la riduzione degli inquinanti in atmosfera”, ma la situazione riguarda tutto il Feltrino e non solo (ieri il Movimento 5 stelle in Regione ha denunciato che in Veneto il 92% delle centraline Arpav ha superato la soglia di Pm10). Nel documento vengono indicate una serie di macro azioni e non partono dal trentacinquesimo superamento, ma sono sempre valide. Tra queste, viene confermato il divieto di accensione fuochi all’aperto da novembre a marzo. Dai dati emersi e dalle indagini consolidate, il tema del riscaldamento domestico è la componente più rilevante, quindi l’amministrazione spinge un processo culturale sulla conoscenza dei processi di combustione legati alle tecnologie e ai combustibili più adeguati, con la convinzione che le scelte individuali, se cumulate, portano un beneficio significativo.

C’è il tema dell’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e da parte sua l’amministrazione è impegnata nel dare il buon esempio con la sostituzione delle caldaie e la telegestione degli impianti termici verso la riduzione dei consumi e una minore emissione in atmosfera. Per i privati sono stati previsti degli incentivi sulla certificazione energetica.

Raffaele Scottini

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi