Poche risorse pubbliche? Campolongo si rifà il look con i volontari
Fervono i lavori portati avanti secondo un progetto pubblico-privato, nato e cresciuto all'insegna del volontariato: i paesani di buona volontà ci mettono il lavoro, l'Amministrazione concorre con i materiali necessari
L’intervento sulla scalinata di via Quattrer è stato tra quelli tecnicamente più ostici da portare a termine
SANTO STEFANO.
In tempi di vacche magre per le casse degli enti pubblici, c'è chi ha deciso di tirarsi su le maniche e di dedicare un po' del proprio tempo, e delle proprie abilità, a risistemare ed abbellire il paese.
Così a Campolongo, da oltre un mese, fervono i lavori portati avanti secondo un progetto pubblico-privato, nato e cresciuto all'insegna del volontariato: i paesani di buona volontà ci mettono il lavoro, l'Amministrazione concorre con i materiali necessari.
Marciapiedi, fontane, scalinate, staccionate, corrimano: un pezzo alla volta il paese riconquista un suo decoro e si propone anche in una veste più attraente all'occhio dei turisti in arrivo».
«Ci siamo ritrovati a marzo per un incontro con il sindaco Alessandra Buzzo», spiega Moreno Marta, il coordinatore del gruppo di volontari, «eravamo un centinaio ed abbiamo sottolineato i maggiori problemi del paese. Purtroppo nelle casse soldi per gli interventi di manutenzione e ristrutturazione da noi ritenuti necessari non ce n'erano. Ed allora abbiamo deciso di darci da fare noi».
Sono una quindicina i volontari, che il Comune ha provveduto a munire di copertura assicurativa, che hanno preso in mano cazzuola e martello ed hanno cominciato a lavorare nei fine settimana insieme all'assessore Bruno De Benedet secondo una ben precisa scaletta di priorità. Ad iniziare dalle fontane, in particolare quella vicina al Piave, poi i marciapiedi della piazza della Chiesa, quindi la scalinata di via Quattrer, che dalla via Nazionale scende verso il centro del paese, il guard rail della bretella verso la frazione di Mare, e così via.
«Ora vorremmo anche dare una bella sistemata al ponte sul Piave», spiega uno dei volontari, William Grandelis, «qui però si tratta di trovare un accordo anche con Veneto Strade ed i tempi quindi potrebbero allungarsi. Vogliamo comunque fare subito qualche lavoretto, tappare le buche, sistemare intanto i marciapiedi, lasciando poi a chi di dovere un intervento più radicale. Di certo ci piacerebbe ricoprire di legno le ringhiere ed abbellirle con i fiori: sono questi i dettagli che saltano subito all'occhio e che rendono il paese più accogliente».
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