«Pochi agenti e troppi detenuti»
BELLUNO. Gli agenti di polizia penitenziaria sono sempre meno e oltre all’organizzazione del lavoro, penalizzata, si rischia un problema di sicurezza al carcere di Baldenich. La denuncia arriva dal segretario veneto del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Giovanni Vona, che ieri ha incontrato insieme a tutte le altre rappresentanze sindacali la direzione della casa circondariale della città.
«È una riunione che abbiamo richiesto noi perché le carenze di organico stanno mettendo a dura prova gli agenti», spiega Giovanni Vona. «La situazione è drammatica». E va ad interessare in primis l’organizzazione del lavoro: «Pare non si potranno garantire le ferie per le festività, a qualche agente potrebbe capitare di lavorare sia a Natale che il primo dell’anno», continua Vona. «Inoltre spesso accade che gli agenti debbano trattenersi oltre l’orario di servizio per gestire alcune situazioni, per esempio quando si tratta di accompagnare un detenuto all’ospedale per fare delle visite. E quel che è grave è che la situazione sta peggiorando».
Vona mette sul tavolo i numeri: se un anno fa nel carcere di Baldenich c’erano una sessantina di detenuti e 120 agenti, oggi i detenuti solo oltre cento e gli agenti di polizia penitenziaria novanta. «I detenuti stanno aumentando mentre diminuisce il personale. Non è accettabile», aggiunge il segretario del Sappe Veneto. «Oggi le maglie della sicurezza al carcere di Baldenich si sono allargate moltissimo».
La carenza di organico è determinata, così come accade per tutte le forze dell’ordine, dal blocco delle assunzioni deciso a livello statale. «Il turn over dovrebbe essere al 50 per cento, ma assistiamo ad una situazione per cui si assumono due agenti a fronte di dieci pensionamenti. Con tutti i problemi che ci sono nella gestione dei detenuti, agli agenti è richiesto di coprire anche servizi diversi. È una situazione grave e che preoccupa moltissimo le rappresentanze sindacali ma anche la direzione del carcere».
Entrambi hanno deciso di aggiornarsi all’inizio di novembre, per una nuova riunione, nel frattempo il Sappe sta lavorando a livello nazionale per cercare di sbloccare le assunzioni, attingendo alle graduatorie dei ultimi concorsi fatti.
Alessia Forzin
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