Pochi divieti le ordinanze anti botti sono illegittime

BELLUNO. Nessun divieto, o quasi, per petardi e fuochi d’artificio. I sindaci si appellano al buon senso. A differenza dello scorso anno, sono pochissimi i Comuni che hanno vietato con ordinanze l’accensione e lo scoppio dei botti. Il motivo? Quelle ordinanze sono illegittime, secondo quanto scritto in una circolare dal ministero degli Interni, ma ribadito anche da sentenze del Tar.

La Prefettura di Belluno ha informato i sindaci con una nota: «Ci ha segnalato che non si può fare un divieto generalizzato di accensione fuochi d’artificio. Le ordinanze devono essere circostanziate: luoghi specifici del territorio comunale o tipi di fuochi specifici. Devono esserci motivazioni. E le ordinanze vanno preventivamente mandate alla Prefettura», spiega il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin. Il quale non ha emesso alcuna ordinanza: «Abbiamo le mani legate», aggiunge.

Anche a Belluno il sindaco non ha firmato il divieto: «C’era l’anno scorso, perché stavamo vivendo un periodo di grave siccità e c’era un elevato rischio incendi», ricorda Massaro, «quest’anno invece è in vigore solo l’ordinanza che vieta di accendere fuochi all’aperto, per non peggiorare la qualità dell’aria. C’è stato un richiamo della Prefettura sulle ordinanze, che devono essere conformi al dettame legislativo: quelle che vietano i botti sono illegittime, dovrebbe intervenire il legislatore per sanare questo problema». Massaro comunque si appella al buon senso dei cittadini: «Mi auguro tutti siano consapevoli del disturbo che possono causare e dei rischi che possono correre i bambini. Non dimentichiamo infine il disagio che soffrono gli animali. È opportuno considerare tutti questi fattori».

Cortina invece i botti li ha vietati, fino a tutto il 1° gennaio (ad eccezione degli spettacoli pirotecnici professionali); Calalzo li concede solo a cavallo della mezzanotte di questa sera, fra le 23.45 e le 00.45. Petardi off limit anche ad Auronzo.

(a.f.)