Pochi giovani nelle Famiglie Abm
Il presidente Bratti: «Cerchiamo di sensibilizzarli, ma ci servono risorse»

Gioacchino Bratti relaziona all’assemblea annuale e la platea che assiste alla presentazione del bilancio
BELLUNO. Un momento di incontro tra emigranti bellunesi ancora all'estero e di rientro. Evento in cui si fa un bilancio del trascorso e si prospettano obiettivi futuri. Ma anche occasione per esaminare e portare all'attenzione delle istituzioni i problemi dei tanti soci e famiglie.
Ieri all'assemblea annuale dell'Abm, svoltasi all'aula magna dell'Itis "Segato" di Belluno, si è parlato delle difficoltà e criticità che devono affrontare sia i Bellunesi sparsi nel mondo che gli ex emigranti ritornati in patria. Una fra queste la mancanza di un ricambio generazionale. «Le Famiglie bellunesi in Italia e all'estero, che sono un centinaio», evidenzia il presidente Gioachino Bratti, «costituiscono una componente fondamentale dell'associazione, ma vivono un momento di crisi profonda. Soprattutto per l'invecchiamento e la scarsa attrattiva per i giovani». Se infatti discendenti di emigranti fino alla 4ª generazione in paesi come il Brasile sentono ancora molto vivo il legame con la provincia e partecipano alla vita associativa, non è così per l'emigrazione di molte nazioni europee e del Nord America. «Abbiamo avviato da tempo programmi di riavvicinamento», continua Bratti, «con visite alle Famiglie di tutto il mondo. Dobbiamo proseguire, ma ci vorrebbero più risorse». Risorse che negli ultimi anni sono sempre meno. Ma non è soltanto questo aspetto a preoccupare il mondo dell'emigrazione. La rete consolare sembra essere sempre più disastrata. «Lo scorso 6 gennaio è stato chiuso il vice consolato di Malaga», sottolinea Silvana Molin Pradel in rappresentanza degli emigranti spagnoli, «e ci vogliono sei mesi per avere un passaporto». «Ha suscitato non poche perplessità», mettono in evidenza Bratti e il presidente onorario Abm Vincenzo Barcelloni Corte, «la recente proposta di soppressione della circoscrizione estero. Se fosse così verrebbe rovinato l'impegno di decenni per il riconoscimento della dignità degli italiani all'estero». A portare all'attenzione dell'assemblea il problema delle pensioni all'estero è Giacomina Savi, Francia: «È ingiusto che la legge tassi le pensioni di italiani che rientrano definitivamente. Per non palare dei "pellegrinaggi" che siamo costretti a fare da una città all'altra». A questo si aggiungono la questione del mancato esonero Ici per case all'estero, l'aumento delle tariffe postali, i tempi troppo lunghi per acquisto o recupero della cittadinanza. «Il nostro rapporto con le istituzioni è buono», commenta il presidente Abm, «ma alla Regione Veneto chiediamo un sostegno reale e meno lungaggini burocratiche». L'appello unanime dei rappresentanti dei Bellunesi all'estero e degli ex emigranti è avere maggiore considerazione, coinvolgimento e rispetto per quello che sono e fanno.
Durante l'assemblea sono state evidenziate le numerosissime attività messe in campo dall'Abm, che in questo 2011 festeggia 45 anni di vita. Dalle tante iniziative, elencate da Maria Carmen De Zorzi, realizzate dai circoli della provincia, in tutto 19. Al recente progetto del Consorzio di agroindustrie per la produzione di formaggi veneti, finanziato da Provincia di Belluno e Regione, in collaborazione con il Paranà. «Si è esportata la tecnologia casearia», afferma il membro del direttivo Emilio Dalle Mule, «con conseguente sviluppo dell'imprenditoria locale in Brasile ed espansione commerciale per i nostri prodotti».
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