Pochi i sindaci presenti, anche se tutti erano stati invitati

AURONZO. Chi vuole le guerre? «Non certo i poveri, ma i grandi», ripete Daniela Larese Filon, sindaco di Auronzo e presidente della Provincia. Ai 2400 metri del rifugio Auronzo il sindaco ripete...

AURONZO. Chi vuole le guerre? «Non certo i poveri, ma i grandi», ripete Daniela Larese Filon, sindaco di Auronzo e presidente della Provincia. Ai 2400 metri del rifugio Auronzo il sindaco ripete quanto aveva dichiarato, criticamente, il 6 settembre, alla memoria della grande guerra al lago di Landro, ricordando i 14 mila caduti del monte Piana.

Ieri mattina, dunque, un rinnovato appello contro la corsa agli armamenti e il suo grazie ai presenti. Ma Tatiana Pais Becher ringrazia il Comune di Auronzo, presente anche con la vicesindaco Anna Vecellio, per l’indispensabile contributo dato, assieme al Consorzio Turistico Tre Cime, i cui dirigenti, da Aldo Corte Metto a Giada Bombassei, hanno dato la massima disponibilità. Altri amministratori pubblici? Quasi tutti invisibili, ancorchè invitati. Alessandra Buzzo ancora una volta non solo ha partecipato, ma lo ha fatto come volontaria di "Insieme si può", schierandosi nel settore del Brasile, per ricordare la violazione dei diritti umani che laggiù si compie. Sempre entusiasta, la Buzzo, quando in campo sono i diritti da difendere.

È arrivato in tempo per l’abbraccio anche Lino Paolo Fedon, insieme alla famiglia. È il sindaco di Domegge.

«Avevo altri impegni ma in tempi come questi non si può stare alla finestra, quando i diritti vengono inculcati». Si complimenta con lui una sua concittadina, Nadine, immigrata da 19 anni. «In Cadore – ammette – ci si integra molto puntualmente». (fdm)

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