Pochi pompieri, sale la protesta

I sindacati: «Ora hanno anche le competenze del corpo forestale soppresso»
BELLUNO. Continua la carenza di personale tra le fila dei vigili del fuoco, tanto che le segreterie di Fp Cgil, Fns Cisl e Uil Pa hanno scritto una nota di protesta in relazione ai fondi stanziati dal governo per le assunzioni extra di personale a tempo indeterminato per il 2017. Fondi minimali rispetto all’esigenza reale di questo corpo.


La protesta nasce dal fatto che con l’ultimo concorso tutti si attendevano che potesse essere colmato il buco lasciato da anni di non assunzioni e di pensionamenti mai sostituiti. Ma così non è stato. «A livello nazionale da tempo si parla della mancanza di 3.500 pompieri», precisa Gianfranco Sommavilla, referente della Uil Pa di Belluno.


«E la promessa fattaci da Roma prevedeva che col nuovo concorso nazionale potessero essere assunti 1.200 vigili del fuoco il primo anno, 800 il secondo e i rimanenti 1.200 nel terzo a copertura dei “buchi” rimasti. Ma questo non avverrà. A Belluno ad oggi mancano all’appello una trentina di vigili, una situazione di carenza che tutti i sindacati stanno denunciando dal 2009. Al concorso, poi, sono passati 250 pompieri e prevedere quanti di questi potranno arrivare in questa provincia diventa difficile, sapendo che in tutta la penisola sono 100 i comandi. Per noi quindi è tanto se arriverà qualche unità».


Oltre a questa situazione si aggiunge anche la carenza di personale amministrativo.


«In questo mese», precisa Gianluigi Della Giacoma della Fp Cgil, «è stata promossa anche la mobilità per il personale amministrativo e questo significa che molti di questi preferiranno avvicinarsi al paese d’origine lasciando così scoperti i posti qui al Nord e anche nel comando bellunese, costringendo il personale operativo a svolgere le mansioni anche da impiegato».


Resta aperto anche un altro problema per i comandi provinciali, cioè delle competenze in materia di lotta attiva agli incendi boschivi (che ha determinato un incremento della dotazione organica teorica di sole 390 unità a livello nazionale rispetto alle 1.000 quantificate in fase di stesura del D.lgs.19 agosto 2016, n. 177).


E tutto questo, secondo i sindacati di categoria «rischia di determinare un grave pregiudizio rispetto all’esigenza di una piena funzionalità del Corpo nazionale. Dopo la soppressione infatti del Corpo forestale, i vigili del fuoco si ritrovano con queste competenze in più, ma gli uomini e i mezzi sono sempre gli stessi».
(p.d.a.)


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