Pochi soldi dal 5 per mille alle associazioni di volontariato
BELLUNO
Il 2020 è stato sicuramente un anno difficile anche per le organizzazioni non profit che, a fronte di un incremento dei bisogni da soddisfare, hanno vissuto una contrazione generalizzata delle risorse economiche. Lo testimoniano le offerte attraverso il 5x1000 che in provincia di Belluno sono state scarse.
A livello di attrattività, gli enti sono infatti riusciti ad attivare nel 2019 poco più di 46 mila contribuenti (su una platea di 162 mila) per un totale di 1,3 milioni di euro, valore comunque in crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente.
TERZO SETTORE
Gli enti bellunesi iscritti al registro nazionale nel 2019 erano “solo” 379, che si può stimare essere circa il 16% di tutti gli enti del territorio, in base ai dati del Censimento del 2011, in crescita rispetto all’anno prima. Tra questi la maggior parte sono enti di volontariato e di utilità sociale (57%), associazioni sportive dilettantistiche (24%) e Comuni (17%). Ogni ente in media raccoglie non più di 3 - 400 euro, non tantissimo. Beneficiano di più gli enti nazionali.
GROSSE CRITICITà
I dati evidenziano anche delle grosse criticità: tre organizzazioni su quattro hanno raccolto meno di 102 firme e addirittura 13 non ne hanno ricevuta nessuna, neanche da parte di un membro del consiglio direttivo. Altro dato: 173 enti (45, 6% del totale) portano a casa non più di 1 000 euro e di questi 104 (27,4% del totale) non arriva a 500 euro. Solo 13 enti superano le 20 firme e si portano a casa più di 577 mila euro, circa 45mila a testa.
SOTTO LA MEDIA NAZIONALE
I dati ci dicono anche un’altra cosa interessante: le organizzazioni del Bellunese mediamente intercettano contribuenti con un reddito più basso rispetto a quanto avviene a livello nazionale. La firma media con indicazione di un ente genera in questo caso 4 euro in meno della media nazionale (26,32 euro).
APPELLO
In questi giorni è scesa in campo l’Assif (Associazione Italiana Fundraiser) perché si dia un po’ di ossigeno al settore in questo momento delicato. Il periodo per la presentazione della dichiarazione dei redditi è alle battute finali, per i 730 la scadenza era il 30 settembre mentre per l’Unico ci sarà tempo fino a fine novembre.
Come evidenzia Davide Moro, esperto e consulente di fundraising, il quadro che emerge dai dati, mostra come le organizzazioni del territorio bellunese fatichino a trasformare la presenza quotidiana sul territorio in un coinvolgimento diretto della popolazione nella raccolta del 5x1000.
MEGLIO IL PUBBLICO
«Se si guarda alle prime venti organizzazioni per importo – esemplifica Moro – si scopre un dato molto curioso: 6 realtà sono enti pubblici (5 Comuni più l’ente gestore del Parco delle Dolomiti Bellunesi). È sicuramente un dato che fa riflettere, sembra che la popolazione abbia più fiducia nella pubblica amministrazione o, cosa più preoccupante, non abbia in mente una qualsiasi realtà del territorio da indicare nel momento in cui si trova a compilare la dichiarazione dei redditi».
NON SI CHIEDE SUPPORTO
Emerge in modo molto evidente come gli enti bellunesi fatichino a “chiedere supporto”. Secondo Andrea De Bortoli – esperto di comunicazione per la sostenibilità – questa difficoltà nell’attrarre risorse attraverso l’istituto del 5x1000 è figlia di una più generale riluttanza delle organizzazioni bellunesi ad aprirsi e raccontarsi.
«Un retaggio culturale che affligge ampi settori della provincia e che non permette al territorio di spiccare il volo e avere la riconoscibilità che merita. Resiste ancora l’errata idea che la comunicazione nei migliori dei casi sia un’attività marginale e accessoria, mentre nei peggiori sia un vero e proprio spreco di tempo e soldi. Esempi virtuosi, non troppo distanti da noi, ci dimostrano che raccontare le storie di chi fa parte dell’organizzazione e di chi beneficia della sua opera siano un potentissimo strumento per coinvolgere le persone e costruire un legame di fiducia, che porta alla crescita non solo della singola organizzazione ma di tutta la comunità. Basta un po’ di coraggio». —
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