Poeta, musicista, politico: il poliedrico Vendramini ricordato con un tiglio a Pus

Alla Festa dell’Unità di Pian Longhi prima iniziativa per Ferruccio. «Il modo migliore per omaggiare una persona che ci ha dato tanto» 

LA RICORRENZA

Un tiglio in cima alla collina di Pus per ricordare Ferruccio Vendramini. Quello che si è tenuto domenica a Pian Longhi, nell’ambito della Festa de L’Unità, è stato solo il primo di una serie di appuntamenti che andranno a celebrare il testimone lasciato da quello che è stato un vero e proprio cantore della storia della provincia di Belluno.

Vendramini è scomparso ad aprile di quest’anno, lasciando un grande vuoto nel mondo della cultura e tra tutte le persone che lo stimavano e gli volevano bene. Un’ammirazione e un affetto che continuano tutt’ora: a testimoniarlo le tantissime persone presenti a Pus, «arrivate da tutta la provincia», commentano Paolo Vendramini, figlio di Ferruccio e sindaco di Ponte nelle Alpi, e il deputato Roger De Menech. «Sostanziosa la rappresentanza del mondo della scuola e dell’università».

«Nel corso della giornata è stato piantato un tiglio sulla collina, così come voleva Ferruccio», aggiungono. «Appena sotto una targa, in cui è ricordata la sua figura di maestro, musicista e storico». Ma Vendramini è stato anche scrittore, poeta, politico. La sua fama è andata ben oltre i confini provinciali. Il figlio Marco, di ritorno proprio domenica da un viaggio a Washington, ha visitato la Biblioteca del Congresso, la più grande al mondo. Digitando il nome del padre negli spazi per la ricerca sono comparse ben 13 pubblicazioni.

«Ferruccio scriveva anche poesie», ricorda il sindaco di Ponte nelle Alpi. «Tra i 17 e i 21 anni aveva pubblicato con il titolo “Dalla provincia” una serie di liriche, utilizzando lo pseudonimo Den Marvin (anagramma di Vendramini). Erano gli anni Cinquanta. Siamo riusciti a trovare una copia a casa di Francesco Franchi. Da questa ne abbiamo ricavate altre e domenica ne sono state distribuite gratuitamente più di 200. Le poesie sono state illustrate da Serena Dal Borgo».

Creata anche una mailing list alla quale saranno fornite tutte le informazioni sui prossimi eventi con cui si ricorderà Ferruccio. Di lui, domenica, hanno parlato non solo la famiglia e De Menech, ma anche Giuseppe “Bepi” Pison, Giovanni Bortot, Paola Salomon. Quest’ultima ha messo in evidenza il lungo e prezioso operato di Vendramini nell’Isbrec. «Abbiamo pensato che questo appuntamento informale, tra l’altro in un luogo che Ferruccio amava molto, fosse il modo migliore per rendere omaggio a una persona che ha dato tanto al nostro territorio», conclude De Menech. «Uno degli scopi dell’iniziativa è stato quello di scoprire di Ferruccio anche gli aspetti più sconosciuti. Il suo ricordo è più che mai vivo in tutti noi». —

Martina Reolon

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