Poker cash e casinò, allarme del Sert
De Sandre: «Si fa cassa sulla pelle della gente. Le dipendenze aumenteranno»
Un tavolo di poker on line
BELLUNO.
Aperti da ieri i giochi del poker on line in modalità cash game, cioè con la possibilità di effettuare vere puntate a soldi fino ad un massimo di 1000 euro, e del casinò games (comprendente black jack, roulette). Lo prevede una norma nazionale e il tutto avviene sotto il controllo del Monopolio di Stato. La partenza è avvenuta ieri ma già si alza alto l'allarme per gli effetti che questa liberalizzazione del gioco d'azzardo potrà avere su una società alle prese con la crisi.
L'emergenza.
Il primo grido d'allarme arriva dal responsabile del Sert dell'Usl n. 1, Alfio De Sandre. «Più giù di così non si poteva andare», commenta amaramente il direttore del Servizio delle dipendenze. Servizio a cui da diverso tempo ormai accedono per curarsi anche persone affette dalla dipendenza del gioco. In provincia di Belluno, infatti, si spendono 898 euro all'anno per il gioco, somma che posiziona il territorio montano tra le prime province a livello regionale su questo fronte. «Il problema del gioco diventa dirompente nei momenti di crisi come quelli attuali», sottolinea De Sandre, «e la cosa più drammatica è che la persona non si rende conto di quanto spende e viene presa all'interno di un vortice che gli impedisce di smettere. Se poi, con questa normativa, si legalizza il gioco del poker o al casinò con le puntate di soldi veri che arrivano fino a 1000 euro, allora non sono più in grado di dire cosa succederà. Sicuramente ne vedremo delle brutte. Per i nostri servizi il lavoro aumenterà, ma quello che desta preoccupazione è che le famiglie e le persone diventeranno sempre più povere andando incontro a situazioni di disagio sempre più importanti».
Per il primario del Sert dell'Usl n. 1, il fenomeno non si evidenzierà subito. «Ci vorranno alcuni mesi, ma poi tutta la sua portata negativa esploderà. Siamo di fronte a un atteggiamento schizofrenico dello Stato e del governo che se da un lato taglia i finanziamenti per i servizi, dall'altro dà il via libera a questi giochi on line che servono soltanto a fare cassa sulla pelle della gente». Preoccupato si dice anche l'assessore ai servizi sociali del comune di Belluno, Angelo Paganin. «Il gioco è uno dei fattori di dipendenza e rappresenta una sorta di specchio per le allodole per chi spera di risolvere in un colpo tutti i suoi problemi.
E in un momento come quello attuale, dove c'è chi ha perso il lavoro, le spese aumentano e diventa difficile arrivare alla fine del mese, diventa facile cadere nel vortice del gioco, come salvezza ai propri mali. Ma così non è, anzi i mali aumentano», precisa l'assessore comunale che aggiunge: «Anzi, direi che l'aver dato il via libera al gioco d'azzardo on line non fa che aumentare il disagio delle persone: se prima dovevano uscire per andare al casinò o al tabacchino per giocare, adesso lo possono fare tranquillamente da casa isolandosi ancora di più e rendendo sempre più difficile aiutarli per tempo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video