Polemica sulla lettera contro Fondazione Dolomiti, Caner: «Cortina sbaglia»
L’assessore striglia l’amministrazione della Conca ampezzana, che ha attaccato la politica della Dmo Dolomiti Bellunesi
![Un’assemblea dei soci della Fondazione Dmo Dolomiti Bellunesi](https://images.corrierealpi.it/view/acePublic/alias/contentid/1gzpp4mkpbijvmb8d84/0/d5b58556-0903-49e9-a145-0d1fdb5b0b91.webp?f=16%3A9&w=840)
«A un anno dalle Olimpiadi è saggio evitare ogni polemica. Tanto più che mancano ragioni autentiche per farla».
A parlare è Federico Caner, assessore regionale al Turismo, che si dice «sorpreso e anche amareggiato» per le critiche che il Comune di Cortina ha mosso, con una lettera molto dura, alla Fondazione Dmo Dolomiti Bellunesi, “rea”, a dire dell’amministrazione di Cortina, di non fare abbastanza per la promozione turistica del territorio bellunese.
L’assessore Caner però si dissocia dalla critica, tanto più che la presidente della Fondazione – fa capire l’esponente regionale – rappresenterebbe al meglio la capacità di intraprendere della conca Ampezzana: Emanuela De Zanna è a capo della cooperativa di Cortina.
Eppure è stata molto dura la lettera firmata dalla vicesindaca di Cortina Roberta Alverà, titolare del Turismo, secondo la quale il piano operativo di marketing redatto dalla Dmo sarebbe appunto poco propulsivo per quella che sta per ridiventare la capitale olimpica del 2026.
Non si tratta di esternazioni verbali, ma dei contenuti di una lettera inviata il 27 gennaio scorso alla stessa Dmo, che ha provocato fibrillazioni per tutta la giornata di ieri a Cortina, in Provincia, in Regione, ma soprattutto nella stessa Fondazione, una volta venuta alla luce la lettera sul Corriere delle Alpi.
La presidente Emanuela De Zanna, una delle figure più conosciute a Cortina, ha preferito mantenere il più stretto riserbo, anche se parecchi suoi collaboratori volevano reagire subito. Lo faranno forse domani, alla presentazione delle attività della Fondazioni.
A quanto pare non sarà presente l’ampezzana De Zanna, ma le repliche al Comune verranno lasciate a Valentina Colleselli, la direttrice.
E qui scatta immediatamente una curiosità: La dottoressa Colleselli si dichiara una ladina di area Fodom. Autorevoli indiscrezioni riferivano che la posizione del Comune di Cortina anti-Dmo andrebbe contestualizzata nella rigenerata propensione filo Alto Adige dei ladini della nuova Federazione costituita tra Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo Col di Lana.
Come dire che se Cortina si trovasse in provincia di Bolzano, riceverebbe ben altre attenzioni turistiche.
Il Comune di Cortina, si sa, ha offerto una sede ai ladini nei propri locali di Corso Italia. Ma sia qui, che ai piani alti dello stesso Corso (leggi municipio) si smentisce qualsiasi intenzione di scissione.
Restano, dunque, gli interrogativi che si pone anche Caner: «La Dmo si è trasformata in Fondazione, può contare su un aumento di capitale, quindi è davvero proiettata verso la crescita. In questa struttura confermano di credere fermamente tutti i territori, pronti a fare la loro parte. Quindi, perché tirarsi indietro e non avere la pazienza di attendere la prossima evoluzione?».
Caner sembra rivolgersi soprattutto a Cortina: «Ha ricevuto tanto, soprattutto in questi ultimi anni, quindi sarà opportuno che cominci anche a dare, almeno per quel poco che le viene chiesto» insiste l’assessore, «Anzi, voglio credere che si supereranno incomprensioni al limite del personale e si ritroverà la capacità di collaborare per consolidare una struttura di servizio, la Dmo appunto, che in altri Paesi è il motore dello sviluppo turistico. In Austria, ad esempio, ci sono Dmo perfino da 70 collaboratori. Qui abbiamo ancora un organico ridotto all’osso, ma proprio per questo abbiamo bisogno di tutti».
E anche di tanta pazienza, insiste l’esponente della Regione, di «tanta attenzione reciproca, per andare avanti insieme a sostegno di una potenzialità turistica che si moltiplicherà dopo le Olimpiadi. Insomma: le baruffe proprio non servono».
Tanto che ha preferito astenersi da un commento anche la Provincia, che tanto ha lavorato per la Dmo prima e per la sua trasformazione in Fondazione poi: il presidente Roberto Padrin non ha nascosto, per tutta la giornata, la sua sorpresa, che ha definito «amara».
E si sa che ha manifestato la disponibilità ad una rinnovata mediazione tra Cortina e la Dmo, anticipando comunque che domani, il programma della Fondazione, dimostrerà comunque quanto sia equilibrata la programmazione tra i diversi territorio, anche se con un occhio di riguardo proprio per la Regina olimpica delle Dolomiti.
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