Polemica sul Fulcis Poloni: fare squadra è la logica corretta
BELLUNO. Il finanziamento dato a un territorio arricchisce l’intera provincia. «Dobbiamo imparare a fare squadra per valorizzare il patrimonio culturale che abbiamo nel Bellunese. La Fondazione Cariverona è pronta a fare la sua parte». Le parole sono quelle di Renzo Poloni, membro bellunese del consiglio di amministrazione della Fondazione Cariverona, tirata in ballo dal vicesindaco di Feltre Alessandro Del Bianco sulle modalità di erogazione dei contributi. In particolare Del Bianco ha puntato il dito contro il finanziamento erogato dalla Fondazione al Comune di Belluno per la gestione del nuovo Museo Fulcis, precisando che «un ente locale deve essere in grado di curare autonomamente la gestione ordinaria dei musei», come fa il Comune di Feltre, che «gestisce direttamente i siti culturali». La Fondazione Cariverona, secondo Del Bianco, dovrebbe invece «finanziare progetti che puntino allo sviluppo dell’attrattività del territorio».
L’assessore alla cultura a Palazzo Rosso non intende cavalcare alcuna polemica: «Non ha senso discutere dei nostri programmi sulla gestione dei contenitori culturali con l’assessore di un altro Comune. Non credo di aver nulla da dire al Comune di Feltre, anche perché il mio ruolo è quello di un tecnico, che risponde al sindaco». Sul Fulcis, però, una cosa la dice Perale: «Quel Palazzo è di proprietà della Fondazione Cariverona, il Comune possiede parte delle opere». La Fondazione, dopo aver investito ingenti risorse per la sistemazione del palazzo, ha deciso di sostenere l’avvio della gestione. Tutto ampiamente noto, se n’era parlato oltre un anno fa, ben prima dell’inaugurazione. «Trovo curioso che ci si stupisca, infatti», conclude l’assessore. I contributi sono stati stanziati extra bando, ma è anche vero che non solo Belluno ha avuto accesso ai fondi in questa maniera.
E se la Fondazione Cariverona ha deciso di dare un contributo per la fase di avvio del nuovo museo del capoluogo, è perché «sono state valutate le difficoltà che si potevano incontrare nella fase iniziale e perché riteniamo che il Fulcis sia una ricchezza per l’intera provincia. Il fatto che decolli è nell’interesse di tutti», aggiunge Renzo Poloni. Anche lui non polemizza contro l’intervento di Del Bianco, anche perché ne condivide la ratio: «Concordo sul fatto che la Fondazione Cariverona debba prioritariamente occuparsi non della mera gestione dei siti culturali. Ma del resto lo stesso assessore Perale ha più volte dichiarato che il Fulcis deve diventare autosufficiente». Cariverona, insomma, non pagherà in eterno la gestione del Museo di Belluno. Anzi. Si è trattato solo di agevolare la fase di avvio della struttura.
Poloni, però, si appella anche alla lungimiranza: «Consideriamo che se la Fondazione Cariverona fa un intervento a Pieve di Cadore (com’è successo con il Forte di Monte Ricco), a Belluno o a Feltre, tutti questi interventi vanno ad arricchire l’intero territorio provinciale. Ad esempio ci stiamo adoperando per far partire nel modo migliore il museo diocesano di Feltre, che sarà inaugurato a maggio. Dobbiamo fare tutti uno sforzo: quello di avere una visione complessiva del territorio, di fare squadra, perché se valorizziamo insieme tutte queste realtà ci guadagna tutta la nostra provincia».
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