Polfer di Calalzo e Postale a rischio

I nuovi tagli incombono sul futuro dei due reparti, proseguono le aggregazioni

BELLUNO. Le annunciate “sforbiciate” nazionali rendono incerto il futuro di servizi come quelli della polizia ferroviaria di Calalzo e dell’ufficio di polizia postale.

A denunciarlo è la segretaria provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia) che, condividendo l’allarme lanciato dalle altre tre sigle sindacali su personale e necessità di accorpare servizi e uffici in un’unica sede, punta l’indice sulla valenza operativa dei due reparti a rischio chiusura: «In nome dei tagli si sta pensando a mantenere solo determinati centri per alcuni servizi e questo vale anche per la Postale: l’ufficio di Belluno, è a rischio. Aspetti non solo criticabili, ma anche preoccupanti: il nuovo mondo delle truffe, lo dicono tutti i rapporti ufficiali, è Internet. Ma qui si può tagliare, con i disagi più grossi che ricadranno inevitabilmente sui cittadini. Dubbi che riguardano anche la Polfer di Calalzo: un servizio di indubbia utilità visto che rappresenta la frontiera della rete ferroviaria provinciale».

Ma i paradossi evidenziati dal Sap non si fermano alle chiusure. Mentre i sindacati denunciano da anni preoccupanti carenze di organico, infatti, Belluno continua a fungere da serbatoio per le aggregazioni su scala nazionale. «La serietà della situazione è sotto gli occhi di tutti, eppure si continua a chiedere alla polizia di Belluno un contributo, attraverso l’aggregazione di nostro personale ad altre questure, non ultima quella di Siracusa. Per l’emergenza immigrazione, negli ultimi mesi, nostri colleghi, a coppia, sono stati aggregati anche a Catania e a Lampedusa».

E se le emergenze riguardanti l’adeguamento del parco mezzi e del vestiario, giubbotti antiproiettile inclusi, «riguardano almeno il 70 per cento delle questure italiane», quella di uffici e servizi sparsi in diverse sedi resta per il Sap «una singolarità tutta bellunese. In piazza Santo Stefano c’è l’ufficio personale e l’amministrativa, in via Lungardo l’ufficio immigrazione e passaporti, la questura in via Volontari della Libertà, la stradale in via Col di Lana, la Postale in via Vittorio Veneto: qui la logistica non ha logica». (ma.ce.)

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