Poligono fuori norma, non si spara

A Mussoi consentiti solo proiettili depotenziati, trasferte obbligate fuori provincia
GIAN PAOLO PERONA- PERONA- BELLUNO- FESTA POLIZIA
GIAN PAOLO PERONA- PERONA- BELLUNO- FESTA POLIZIA

BELLUNO. O come ospiti dell’Esercito o, almeno in provincia, non si spara. Per il personale della questura di Belluno l’addestramento fa ormai rima con trasferta - a Padova e a Moena, prossimamente anche a Treviso - poichè il poligono (privato) di Mussoi non solo non è omologato per l’utilizzo delle munizioni di ordinanza, ma da poco nemmeno per quelle depotenziate da addestramento: l’ultimo modello di proiettile in dotazione alla polizia ha infatti una “blindatura” superiore alla precedente. Senza contare che di queste, in questura, nel 2016 non c’è ancora traccia. «A Mussoi non si spara, ormai non ci andiamo più dallo scorso dicembre», spiega il questore Morelli. «Per l’addestramento in provincia possiamo solo sperare nell’ospitalità nell’Esercito, altrimenti si va in trasferta. Anche per questo è auspicabile che il progetto di riqualificazione della Fantuzzi preveda la realizzazione di un poligono di tiro a norma, dove poter addestrare tutte le forze di polizia».

Un problema, quello del poligono, «sorto quest’anno, ma che ci impedisce di garantire un addestramento continuativo al personale della questura di Belluno», ha aggiunto il questore. «Abbiamo cercato soluzioni alternative, bussato a tutte le porte, ma per esercitarci al tiro in provincia possiamo solo affidarci all’ospitalità dell’Esercito, nella struttura sotto al monte Serva. Non escludo comunque che possa essere ripescato qualche vecchio progetto che prevede l’adeguamento di altre strutture in territorio bellunese. L’addestramento, in ogni caso, è un’attività imprescindibile per la polizia». (ma.ce.)

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