Politecnico dell’occhiale, idea per il futuro
Primi passi verso la nascita del Politecnico dell’Occhiale. Nel frattempo, ieri mattina, è stato siglato a Venezia, a Palazzo Mocenigo, il protocollo per realizzare nuovi percorsi formativi dedicati a un distretto che conta oltre quattrocento aziende, 12 mila addetti e un valore delle esportazioni di 2.990 milioni di euro annui, in leggera crescita rispetto al 2017.
Sul piatto un milione e mezzo di euro da utilizzare per la formazione e l’aggiornamento delle maestranze nel settore dell’occhialeria diffuse tra il Cadore e l’Alto Trevigiano, dove si concentra l’80 per cento della manifattura dell’occhialeria italiana.
Il distretto sta vivendo una stagione di grande sviluppo tecnologico. E il patto triennale di collaborazione firmato tra la Regione Veneto (con il Fondo sociale europeo) e l’Anfao (associazione nazionale dei fabbricanti articoli ottici) testimonia lo sforzo delle parti in causa: ognuno metterà a disposizione risorse pari a 750 mila euro, per 4.600 ore di interventi formativi nelle aziende per il personale già occupato e 12 percorsi formativi che prenderanno avvio il prossimo luglio con tirocini aziendali per formare nuovi profili tecnici che le aziende non trovano: prototipisti da banco, manutentori di sistemi di automazione, addetti commerciali e alle relazioni internazionali trade e logistic, addetti all’ufficio acquisti, addetti digital marketing, addetti alla digitalizzazione e informatizzazione.
Alla firma hanno preso parte l’assessore regionale al lavoro e alla formazione Elena Donazzan che ha esordito dicendo: «L’industria dell’occhiale, col suo indotto, è tra i più importanti driver dell’economia veneta, ma le sue possibilità di sviluppo e di crescita sono condizionate dalla possibilità di reperire figure competenti tecnicamente qualificate, capaci di coniugare ricerca e applicazione, conoscenze tecnologiche e gusto per la moda e il design. Siamo dentro a un sistema made in Italy con la felice intuizione pubblico/privato».
Infine l’annuncio a sorpresa dell’assessore Donazzan: «Le imprese ci chiedono il Politecnico dell’Occhiale e questo dobbiamo fare».
Presente il presidente di Anfao Giovanni Vitaloni, presidente anche del Mido di Milano, che ha dichiarato: «L’occhiale, esempio virtuoso di mady in Italy, leader indiscusso globale, richiede tecnologia, gusto, designer. C’è bisogno di preparazione specifica. Con Certottica a Longarone creiamo cultura e ci attiviamo contro la contraffazione, non con campagne, ma con vere e proprie azioni legali. La tendenza è l’occhiale piccolo e grande, ma ciò che conta è che dietro ai prodotti ci sono storie vere».
Tra i numerosi imprenditori dell’occhialeria veneta presnti, Callisto Fedon presidente dell’omonimo gruppo («Auspico che il contatto sia continuativo»), Alessandra Cerentin e Mattia Pradegan di Thelios («L’azienda è nuovissima; c’è un cambio generazionale e una gran voglia di fare; partiamo con i giovani e viviamo di giovani. La formazione deve essere continua nel tempo»), Michele Aracri della De Rigo Vison («In montagna c’è il problema dello spopolamento; i giovani se ne vanno all’estero e noi li tratteniamo offrendo opportunità di lavoro, ricerca, innovazione, qualità e designer») e Giancarlo Recchia di Pramaor («Puntiamo alla formazione e all’innovazione»). —
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