Politici e imprenditori tifano per la Regina
CORTINA. Il Comitato Olimpico internazionale prenderà visione quest’oggi delle manifestazioni d’interesse di Cortina e Milano-Torino per la candidatura alle Olimpiadi Invernali del 2026. «Per noi è una data molto importante», afferma il sindaco Gianpiero Ghedina, «si tratta dell’avvio ufficiale di quella fase di dialogo che, concludendosi in ottobre, porterà alla candidatura ufficiale. Cortina c’è e si sente più forte che mai».
È il sindaco stesso che vuole consolidarsi nella certezza che questa disponibilità, sostenuta anche dalla Regione Veneto, avrà un esito positivo? Intercettiamo telefonicamente il sindaco sulle piste da sci, in un pomeriggio di sole splendido. «Qui in pista, come giù in città, ho incontrato, in questi giorni, parecchi personaggi della politica e dell’imprenditoria», fa sapere Ghedina, «alcuni sono nomi altisonanti che non posso svelare, ma tutti, proprio tutti, mi hanno confidato il loro pieno sostegno alla nostra candidatura. Anche persone che in qualche misura potrebbero essere legate a Milano o a Torino».
Nelle confidenze, ricorda il sindaco, si palesa la sorpresa che due metropoli possano essere privilegiate, per i giochi invernali, ad un sistema di 1300 km di piste, dove non c’è proprio nulla di nuovo da costruire. «Ogni giorno che passa», aggiunge Ghedina, «aumenta la certezza che siamo sulla strada giusta». Il sindaco ammette che quando, all’inizio di marzo, il presidente Luca Zaia gli telefonò per condividere insieme il progetto di candidatura, «la sorpresa mi colse, perché siamo già impegnati nei Mondiali di sci». Col passare del tempo questo sogno appare sempre più concretizzabile, ammette il sindaco, precisando che tra i più entusiasti ci sono gli operator turistici, gli albergatori in particolare.
La stessa Federalberghi, ai vari livelli, sembra aver opzionato Cortina. Luca Zaia, presidente della Regione, guarda già oltre il passaggio di oggi. Conferma che anche a Venezia, come a Cortina, si è già al lavoro per mettere insieme una squadra di esperti che prepari il dossier da consegnare in ottobre. Un dossier che sarà studiato nei minimi particolari, sotto tutti gli aspetti. Si sa già che la candidatura si presenterà, sul piano infrastrutturale, con la prospettiva del collegamento ferroviario, anzi di un anello attorno alle Dolomiti, non solo da Calalzo a Cortina e fino a Bolzano, ma anche da Trento a Feltre a Belluno, attraverso la realizzazione della tratta ferroviaria tra Primolano ed il Feltrino.
In questi giorni Zaia ha confessato che gli era venuta l’idea di candidare un binomio: Venezia-Cortina, sull’esempio di Milano-Torino. Non l’ho fatto – ha spiegato – per non tirare in ballo altre metropoli, ma per assegnare tutta l’importanza al più grande sistema sciistico del mondo.
La grande preoccupazione, evidenziata a Cortina anche in questi giorni di feste pasquali, è per la collocazione del villaggio olimpico e del centro stampa. Infrastrutture, queste, che fanno stare allerta anche gli ambientalisti. L’idea che sta prendendo corpo è quella di un’ospitalità diffusa. Diffusa ma concentrata. Si parla con insistenza del villaggio Eni di Borca e dell’aeroporto di Fiames, dove potrebbe trovare collocazione una grande tensostruttura per la stampa. Per i mondiali del 2021, in ogni caso, i posti letto che si stanno predisponendo negli alberghi sono oltre 4.500.
Francesco Dal Mas
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